26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Elezioni Amministrative | Palermo

Ferrandelli tenta di stoppare il «gran ritorno» di Orlando

Domenica e lunedì i palermitani saranno chiamati nuovamente alle urne per il turno di ballottaggio che, dopo dieci anni di amministrazione Cammarata, porterà all'elezione del nuovo sindaco della città

PALERMO - Domenica e lunedì i palermitani saranno chiamati nuovamente alle urne per il turno di ballottaggio che, dopo dieci anni di amministrazione Cammarata, porterà all'elezione del nuovo sindaco della città. A contendersi la poltrona di primo cittadino, in una sfida tutta interna al centrosinistra, sono Leoluca Orlando, già sindaco di Palermo per tre mandati, candidato per Italia dei Valori, che nel primo turno ha ottenuto il 47% delle preferenze; e Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale uscente, vincitore delle primarie del Pd, che lo scorso 7 maggio ha portato a casa il 17% dei voti.

FERRANDELLI: VOGLIAMO VINCERE CON CORRETTEZZA - Sebbene i trenta punti di distacco appaiano difficili da colmare, inducendo a ritenere fin troppo scontato l'esito del ballottaggio, Ferrandelli nei giorni scorsi non ha voluto aprire alla possibilità di «apparentamenti tecnici» con altre forze politiche, ribadendo la sua intenzione di restare al di fuori da «strategie» di partito. «Vogliamo vincere con dignità e correttezza, noi siamo leali e coerenti - ha spiegato il giovane candidato sindaco -. Per noi è ovvio che non ci saranno apparentamenti. I patti si rispettano. Non aprirò nessuna trattativa continuerò a parlare con i palermitani guardandoli dritti negli occhi, ribadendo di voler essere il sindaco dei palermitani e non dei partiti».
Un ragionamento fatto anche da Leoluca Orlando il quale, vedendo profilarsi all'orizzonte uno «strepitoso successo» sul suo ex pupillo, ha confermato il «no» a possibili alleanze con altri gruppi. Però con un doveroso distinguo. Il Professore, infatti, ha lasciato la porta aperta a tutti i «palermitani presentabili», e al mondo cattolico e associativo che già in passato, in occasione dei suoi primi tre mandati di sindaco, furono insieme a lui artefici della cosiddetta «primavera di Palermo».

LE OPERAZIONE DI SPOGLIO - Di certo, comunque, su un fatto i due candidati sono concordi: ovvero che le operazioni di spoglio questa volta non siano al centro di errori o polemiche, come accaduto due settimane fa, quando dalla Regione interpretarono male la nuova legge elettorale regionale che non prevede più l'estensione del voto dal candidato consigliere al sindaco a lui collegato.
Come per il primo turno, anche per il ballottaggio i seggi resteranno aperti domenica dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15, e lo spoglio avrà inizio subito dopo. Agli elettori sarà consegnata una sola scheda con stampati i nomi dei due candidati sindaco. Il voto si esprime tracciando una «x» sul nome del candidato scelto.