19 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Politica & Inchieste | Il caso Lega

Lega, licenziato l'autista di Renzo Bossi: Ubbidivo alla madre e Mauro

Morando infuriato promette rivelazioni: Usato come un giocattolo. Se non mi danno una spiegazione convincente del mio licenziamento sono pronto a piazzare una tenda in via Bellerio e dormire qui

MILANO - «Se non mi danno una spiegazione convincente del mio licenziamento sono pronto a piazzare una tenda in via Bellerio e dormire qui». Promette «rivelazioni» e una «denuncia» sui «denari» della Lega Oscar Morando, 40 anni, ex autista di Renzo Bossi, davanti alla sede federale della Carroccio assieme alla moglie, che lo ha accompagnato davanti ai giornalisti con le lacrime agli occhi e le sue due figlie piccole. Mostra la lettera ricevuta oggi e firmata dal nuovo tesoriere della Lega Stefano Stefani, in cui gli viene comunicato il licenziamento per «giusta causa». E dice subito: «Sono stato usato come un giocattolo» e «licenziato per avere eseguito gli ordini della Lega», tra cui quelli di Rosi Mauro e di Manuela Marrone, la moglie di Bossi. «A questo punto - avverte l'ex autista - è giusto che i militanti sappiano non solo come vengono sperperati i denari ma anche come viene trattata la gente in questo Movimento». «Racconterò anche del denaro che ho preso qui dentro per far il bene ragazzino e per i suoi vizi». Morando che su queste vicende ha già scritto un libro che dovrebbe uscire tra circa un mese, promette anche di sporgere una denuncia «sui denari».

UBBIDIVO ALLA MADRE E MAURO - A Morando gli viene contestata, in particolare, un'intervista che l'ex autista avrebbe rilasciato al Corriere della sera il 10 aprile scorso, ma che Morando nega. Ma soprattutto, si legge nella lettera, Morando, che sostiene di essere stato assunto per fare da guardia del corpo e autista del segretario federale Umberto Bossi, «ha risposto agli ordini di Rosi Mauro e di Manuela Marrone che non avevano alcun potere di dare ordini addirittura sorvegliando le amicizie di Renzo Bossi aggiornava i suoi (del consigliere) punti di interesse e livello di Regione e studiava tutto ciò che lui (il consigliere) portava nei suoi dibattiti in Regione».
«Sono stato assunto nell'agosto del 2010, ma sono stato mobbizzato a livelli cubitali da questi signori. Sono arrivato qui come dipendente e autista del segretario federale, dopo un mese mi sono ritrovato catapultato alle dipendenze di Renzo Bossi, il quale organizza la sua scorta come un giocattolo».
Morando ha raccontato di essere stato lasciato quindi, dopo aver svolto il ruolo di autista-tutor, a casa senza incarichi del 21 marzo del 2011 «per volere di Francesco Belsito, Rosi Mauro, Manuela Marrone e Renzo Bossi» e di aver cercato di parlare della situazione ad altri dirigenti della Lega, senza successo.