26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Intervista al Corriere della Sera

Lega: Maroni, dopo Bossi nessun nuovo Bossi

L'ex Ministro dell'Interno: Non è detto che sia io il prossimo Segretario. Dopo Bossi leadership collegiale. Io lo credo all'oscuro ruberie. Il Presidente del Veneto Zaia: Passare da leadership a un assemblearismo regionale. Vendola: I voti della Lega andranno nel fiume sporco dell'antipolitica

ROMA - «Dopo Bossi non verrà un nuovo Bossi: un leader carismatico è per sua natura insostituibile». Così come non è detto che il nome del nuovo leader del Carroccio debba essere Roberto Maroni perchè «se il congresso eleggesse un segretario veneto sarei l'uomo più felice del mondo». Ad assicurarlo è lo stesso ex ministro degli Interni leghista, intervistato dal Corriere della sera, convinto che le assisi leghiste di giugno dovranno tenere a battesimo, se Bossi non sarà più segretario, «un nuovo assetto e una nuova squadra» guidata da «un segretario davvero federale, collegiale, primo inter pares che tenga insieme il partito, se no frana tutto. La Lega 2.0 del futuro - ha detto fra l'altro - ha bisogno di giovani. Per fortuna ne abbiamo: Zaia, Tosi, Cota, Giorgetti».

Bossi all'oscuro delle ruberie - La condanna di Maroni sulla recente gestione leghista è piuttosto esplicita: «ogni giorno ne spunta una nuova, adesso i lingotti e i diamanti: roba da film dell'orrore più che da partito politico». Mentre «continuo a credere che l'Umberto Bossi che conosco io sia diverso» e «mi pare impossibile che sia cambiato» e «che fosse consapevole di quanto accadeva. Se verrà accertato il contrario me ne dispiacerò».

Zaia: Passare da leadership a un assemblearismo regionale - La Lega Nord sta cambiando pelle, l'evoluzione del movimento transita «dalla leadership a un assemblearismo delle diverse identità regionali. Per questo il nuovo segretario, sempre che Bossi non si ricandidi, dovrà assumere più un ruolo da coordinatore. Anche per evitare una disgregazione del movimento».
Ad affermarlo è il presidente del Veneto, Luca Zaia in un'intervista pubblicata da Il Gazzettino che fa il punto sullo stato del Carroccio.
Zaia non sa ancora se la bufera che ha travolto le Lega sia passata. «Non so neanche se abbiamo «scollinato» - sottolinea - se abbiamo passatola fase acuta. Ma non mi aspettavo nulla di tutto ciò, la Tanzania ad esempio l'abbiamo conosciuta dai media. Che ci fossero cose poco sostenibili, come la candidatura di Renzo Bossi, su queste sì c'era stato dibattito».
Per cambiare registro, secondo Zaia, è necessario passare dal decisionismo di pochi a una fase assembleare.
«L'assemblearismo in Lega non è delle correnti o delle diverse anime, bensì delle differenti identità. La Lega Nord è l'insieme delle varie Leghe regionali: la veneta, la lombarda, l'emiliana, la piemontese. La nuova segreteria, il «board», porterà ad avere una figura sì carismatica - conclude - ma con le funzioni di coordinatore».

Vendola: I voti della Lega andranno nel fiume sporco dell'antipolitica - «Il rischio è che i voti della Lega vadano nel fiume sporco dell'antipolitica perché o il centrosinistra sarà in grado di mettere al centro della sua battaglia la questione sociale e quella morale nel loro intreccio, oppure il rischio è che possa prevalere il peggio, come nelle più brutte stagioni della nostra storia. Dopo la crisi dei partiti nel '92 è venuto fuori Berlusconi». Lo ha detto a Sky Tg24 Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, durante L'intervista di Maria Latella.