Scuola: Profumo, ora far funzionare il sistema
Il Ministro dell'Istruzione: Occorre semplificare la gestione e lavorare per semplificare. Sono davvero colpito in modo negativo dal fatto che la parola più ricorrente al ministero sia «norma». D'Alema: La scuola va rimessa a centro dell'agenda anche con la crisi
ROMA - «La scuola non ha bisogno di ulteriori riforme, già ce ne sono state troppe». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, intervenendo alla presentazione di un saggio sul sistema scolastico italiano pubblicato da Italianieuropei, la fondazione di Massimo D'Alema. «Sono davvero colpito in modo negativo - ha detto il ministro - dal fatto che la parola più ricorrente al ministero sia «norma», dal fatto che per fare qualsiasi cosa sia necessario «fare una norma». Ma non c'é modo di fare qualcosa per far funzionare meglio quel che c'è? Lo dicevo l'altra sera a Monti: Stiamo facendo liberalizzazioni, semplificazioni... Ma siamo certi - ha chiesto Profumo al premier - che non sia il caso, prima, di far funzionare quel che c'é?».
Profumo, inoltre, ha proposto per settembre una sorta di «Stati generali» della scuola, nella quale «far parlare i ragazzi» perché noi non «abbiamo tutte le risposte» e «sappiamo la metà delle cose», con il risultato che «molte volte i nostri figli a scuola si annoiano». Invece, ha sottolineato Il ministro, «in questi ultimi centocinquantanni é stata uno dei simboli dell'Unità d'Italia: il valore della scuola va ben oltre», perché la scuola «é il modo di costruire la nuova cittadinanza». «Nella scuola oggi ci sono delle opportunità che sono difficilmente quantizzabili, ma noi - ha quindi concluso Profumo - dobbiamo usare questi anni di crisi, che non è finita, per costruirci un Paese migliore nel quale vivere».
D'Alema: La scuola va rimessa a centro dell'agenda anche con la crisi - «E' importante, anche in momento di crisi economica, quando sembrerebbero altre le priorità, rimettere l'accento sul rilancio del mondo della scuola», elemento che «deve essere una delle grandi iniziative per uscire da questa situazione, se non altro perché quella scolastica é la principale delle politiche pubbliche». Lo ha detto il presidente del Copasir, Massimo D'Alema, intervenendo alla presentazione di «Ripartire dalla scuola».
Nel corso del suo intervento, D'Alema ha sottolineato che «ormai l'Europa viene vista come l'anello debole della ripresa europea» ma, al di là di questo, «non c'é dubbio che la sfida europea si gioca a livello di innovazione», che non é solo corsa agli investimenti, ma anche «capacità della scuola di formare persone propense all'innovazione». Inoltre, secondo D'Alema il ruolo della scuola «non può essere solo quello di tramandare i valori della tradizione italiana» ma deve essere anche creare le condizioni «per l'inclusione dei numerosi nuovi cittadini di cui l'Europa e l'Italia hanno bisogno», nonostante ci sia «un quadro di scarsità di risorse preoccupante». «E' importante - ha quindi concluso Il presidente del Copasir - tornare a riflettere sui contenuti e su rischio di un certo deperimento dell'asse umanistico della scuola italiana, che non é un fatto positivo».
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