20 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Emendamento Pini

Giustizia: ANM, responsabilità Toghe mina la nostra indipendenza

«La normativa non esiste in alcun ordinamento democratico. Si amplia a dismisura l'area della responsabilità civile dei magistrati, introducendo l'azione giudiziaria diretta nei loro confronti e includendo nella sfera della responsabilità civile anche l'attività interpretativa del giudice»

ROMA - L'associazione nazionale magistrati ribadisce in una nota «la propria ferma contrarietà al contenuto dell'emendamento Pini che, modificando la legge sulla responsabilità civile, ha l'effetto di minare la terzietà, l'indipendenza e l'autonomia dei magistrati e, quindi, il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge». Il riferimento è alla norma inserita alla Camera nella legge comunitaria attualmente all'esame del Senato.
«Con tale emendamento - prosegue la nota del sindacato delle toghe, ancora senza vertici in carica dopo le elezioni per il rinnovo del Comitato direttivo centrale - si amplia a dismisura l'area della responsabilità civile dei magistrati, introducendo l'azione giudiziaria diretta nei loro confronti e includendo nella sfera della responsabilità civile anche l'attività interpretativa del giudice. L'emendamento non è affatto una conseguenza necessaria delle decisioni della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, che ha sempre fatto esclusivo riferimento alla responsabilità dello Stato, e si pone invece in assoluto contrasto con i principi e gli atti delle Istituzioni europee».
«Una normativa come quella che viene proposta - sostiene l'Anm - non esiste in alcun ordinamento democratico. Il giudice non può mai essere chiamato a rispondere direttamente e in via generale per gli atti compiuti nell'esercizio delle funzioni».

Ok del Senato ad ascoltare l'ANM - Sostanziale ok, in commissione Giustizia al Senato, all'audizione chiesta dall'Anm sulla norma che introduce la responsabilità civile diretta dei magistrati, contenuta nella legge Comunitaria, sulla quale la commissione di Palazzo Madama è chiamata ad esprimere un parere. L'audizione del sindacato delle toghe non avverrà, però, nel corso dell'istruttoria che porterà alla redazione del parere bensì nell'ambito di un 'affare speciale' che il presidente del Senato ha facoltà di segnare alla Commissione competente per le questioni che riguardano «affari di giustizia». Insomma, un sistema parlamentare, come hanno spiegato alcuni senatori, per far procedere le due questioni (il parere e l'audizione con conseguente approfondimento sulla materia) in parallelo.
Non solo: per approfondire ancora di più la materia Pd, Idv e Terzo polo hanno chiesto anche di procedere allo studio di due sentenze della Corte europea di giustizia, che si è espressa sul tema della responsabilità civile dei magistrati.
Intanto, la legge Comunitaria che contiene la norma discussa giace ferma alla XIV Commissione di Palazzo Madama, tant'è che qualcuno è arrivato a ipotizzare lo stralcio dell'articolo 25 e la sua assegnazione alla commissione Giustizia del Senato. I tempi, comunque, non saranno brevi, stando almeno a quanto hanno riferito alcuni senatori al termine dei lavori di oggi.