19 agosto 2025
Aggiornato 01:00
I funerali dell'ingegnere ucciso in Nigeria

Lamolinara, il fratello Bruno: Nessuna notizia di richiesta di riscatto

Solo la moglie Anna ha visto il video con l'ostaggio del 27 marzo. La sorella: Non soddisfatti dall'esito, ma non giudichiamo. Il figlio: Certi che le istituzioni faranno chiarezza. Terzi: C'è grande collaborazione da parte britannica

GATTINARA - Bruno Lamolinara, fratello maggiore dell'ingegnere Franco ucciso giovedì in Nigeria durante un blitz delle forze speciali britanniche, non ha avuto notizie negli ultimi mesi, come i suoi altri due fratelli, di alcuna richiesta di riscatto da parte dei terroristi che lo hanno tenuto in ostaggio per dieci mesi prima di ucciderlo. «Non ci è stato comunicato, se ci fosse stato (un riscatto, ndr) sia nel video di agosto sia nell'ultimo video noi non lo abbiamo saputo». Un riferimento, il suo, a due video che provavano che l'ostaggio era ancora in vita.
Il secondo filmato, in particolare, risale al 27 febbraio ed era stato fatto vedere dalla Farnesina solo ad Anna, moglie di Lamolinara.

La sorella: Non soddisfatti dall'esito, ma non giudichiamo - Angela Lamolinara, sorella dell'ingegnere Franco ucciso giovedì in Nigeria durante un blitz delle forze speciali britanniche, si è detta «non soddisfatta per come è andata a finire» la vicenda di suo fratello, ma ha sottolineato anche che «non spetta a noi giudicare», in particolare il comportamento delle istituzioni. «Aspettavamo che tornasse, purtroppo non è successo, ma non spetta a noi giudicare. Le istituzioni hanno molto lavoro da fare e spetta a loro fare chiarezza», ha detto durante una conferenza stampa con il fratello Bruno e il nipote Mattia.

Il figlio: Certi che le istituzioni faranno chiarezza - Mattia Lamolinara, figlio diciannovenne dell'ingegnere Franco ucciso giovedì in Nigeria durante un blitz delle forze speciali britanniche, è, insieme ai suoi familiari, «certo che le istituzioni si adopereranno per fare chiarezza su ciò che è accaduto negli ultimi giorni» a suo padre. Lo ha detto durante una conferenza stampa parlando anche a nome della madre Anna e della sorella Nicole.
Mattia Lamolinara ha ringraziato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il premier Mario Monti oltre che i responsabili dell'unità di crisi della Farnesina. «Ci sono sempre stati vicini in questi mesi», così come il presidente della Provincia diVercelliil sindaco diGattinarae il prefetto. Mattia ha però rivolto un «pensiero» particolare alla famiglia di Christopher McManus, ostaggio britannico ucciso nel blitz insieme a suo padre, e al primo ministro del Regno Unito, David Cameron, che ha inviato alla famiglia un messaggio di condoglianze.

Messaggi di cordoglio da Napolitano e famiglia Urru - Al termine dei funerali solenni di Franco Lamolinara, l'ingegnere ucciso giovedì durante un blitz in Nigeria delle forze speciali britanniche, sono stati letti alcuni telegrammi di cordoglio inviati alla famiglia tra i quali uno del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, uno della famiglia di Rossella Urru, la donna ostaggio come Lamolinara di terrosti in Africa e uno della famiglia McManus, collega britannico di Lamolinara anch'egli ucciso nel blitz. Un altro messaggio è stato inviato dal segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone.
Il capo dello Stato, rivolto alla moglie di Lamolinara, ha definito l'ingegnere come una persona che «appartiene alla schiera di italiani che fanno onore all'Italia».
La famiglia Urru ha invece scritto: «Benché lontani e sconosciuti abbiamo vissuto la vostra stessa attesa. Vi siamo vicini con tutto il cuore con le poche forze che ci restano».

Terzi: C'è grande collaborazione da parte britannica - Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata, ha parlato per alcuni minuti al termine della tumulazione con Bruno e Angela Lamolinara, fratelli dell'ingegnere ucciso giovedì durante un blitz delle forze speciali britanniche in Nigeria. Nel colloquio il responsabile della Farnesina, ha detto che riferirà sulla questione già in settimana in Parlamento e ha confermato che l'omologo britannico, William Hague, «verrà nei prossimi giorni in Italia. C'è da parte loro una forte volontà di collaborazione, hanno mostrato profondo dispiacere».
Terzi ha aggiunto: «C'è la volontà di chiarire come è andata, è un fatto morale molto importante».

Copasir: Necessari più elementi da autorità inglesi - In merito alla morte di Franco Lamolinara «si conferma la necessità che gli organi competenti assumano più precisi elementi informativi dalle autorità inglesi in merito allo svolgimento dell'operazione e alle iniziative poste in essere precedentemente». È quanto si legge in un comunicato stampa diffuso dal Copasir al termine dell'informativa di oggi del direttore dell'Aise Adriano Santini.
Santini «ha informato dettagliatamente il comitato sugli avvenimenti», e «ha poi risposto alle richieste di chiarimento formulate dai componenti del Comitato. Il comitato valuterà il quadro informativo acquisito in relazione alle proprie competenze di controllo».

D'Alema: Vicenda condotta con criteri non ragionevoli - Quella che ha portato alla morte di Franco Lamolinara «non risulta essere una vicenda che è stata condotta secondo criteri che sarebbero ragionevoli». Lo ha detto il presidente del Copasir, Massimo D'Alema, a conclusione della riunione di oggi nella quale il direttore dell'Aise Adriano Santini ha informato sugli avvenimenti che hanno portato all'uccisione di Lamolinara.
D'Alema ha spiegato che «emerge con chiarezza la necessità di un ulteriore chiarimento da parte dell'autorità britannica a livello politico e di servizi. La visita nei prossimi giorni del ministro degli Esteri inglese sarà l'occasione per un chiarimento più convincente sulla vicenda».
Secondo il presidente del Copasir «un'operazione di un'ora e mezza difficilmente si può chiamare blitz», ha continuato D'Alema spiegando che al comitato si è parlato soprattutto del fatto che «questa operazione militare che doveva essere un blitz per la liberazione si è trasformata in una battaglia che è durata almeno un'ora e mezza e che si è conclusa con la morte degli ostaggi».