23 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Intervista al «Corriere della Sera»

Casini: Alfano vuole riunire i moderati? La smetta con i veti

Il leader dell'UDC: «Così si indebolisce il Governo». Corruzione? «Nessuno stop a norma»

ROMA - Se il segretario del Pdl, Angelino Alfano, punta a «riunire i moderati non deve fare l'errore gravissimo di portare il governo alla paralisi» con «veti reciproci». Ne è convinto il leader dell'Udc, Pier Ferdnando Casini, che in un'intervista al Corriere della sera spiega, riferendosi al vertice di maggioranza con Monti saltato, che «un governo che non può riunire la sua maggioranza e che non può permettersi di parlare di alcuni argomenti è più debole».

Insomma, per Casini «è in atto un tentativo di indebolire il governo»: aver «mandato all'aria» il vertice dei segretari con il presidente del Consiglio «con una scusa palese - dice - mi fa pensare ad una nevrosi da campagna elettorale che non porta da nessuna parte». Alfano, peraltro, «ha 'quid' da vendere ma il problema» sulla via della riunificazione dei moderati è «il tipo di politica che si mette in campo».
«Un appello ai moderati e insieme il richiamo nostalgico al rapporto con la Lega» secondo il leader centrista non può funzionare, al pari dei8 «veti» come quello, ad esempio, sulla «legge anticorruzione», norma che «non si può pensare di bloccare, soprattutto in un momento come questo».

Venendo alle questione interne al Terzo Polo, infine, Casini assicura che «tra me, Fini e Rutelli c'è assoluta sintonia. Sul piano locale possono esserci valutazioni diverse ma non lo reputo decisivo». Quanto alla legge elettorale, «se qualcuno coltiva l'idea di andare al voto con questa legge, il minimo è inserire le preferenze».