Sicurezza, Palazzo Chigi: Attenzione su spionaggio, anarchici e mafie
I riflessi della crisi economica, la conflittualità sociale e il perdurare delle tensioni internazionali dal Maghreb al Medio Oriente rappresentano le principali criticità per l'Italia
ROMA - Il Presidente del Consiglio Mario Monti oggi ha inviato ai Presidenti del Senato Mario Schifani e della Camera Gianfranco Fini la relazione annuale sulla sicurezza interna. I riflessi della crisi economica, la conflittualità sociale e il perdurare delle tensioni internazionali dal Maghreb al Medio Oriente rappresentano le principali criticità per l'Italia. E' quanto emerge dalla Relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza 2011, il documento con cui il Governo riferisce annualmente al Parlamento sulle scelte effettuate per garantire la sicurezza della Repubblica e sulle conseguenti attività svolte dall' Agenzia informazioni e sicurezza esterna (Aise), l'Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi) e il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (Dis).
Spionaggio industriale - Particolare attenzione è stata dedicata alla vulnerabilità del sistema produttivo del Paese in seguito al perdurare della crisi economica. L'attività di intelligence si è concentrata soprattutto sullo spionaggio industriale, che rischia di depauperare sia il potenziale produttivo ed innovativo nazionale, sia di costituire un serio danno alla sicurezza e alla competitività nazionale. Sotto osservazione anche gli investimenti e le partecipazioni straniere in settori strategici come i trasporti, le telecomunicazioni e l'energia; ambiti dove grandi investitori dell'Est Europa ed asiatici potrebbero ulteriormente accrescere il loro ruolo sul mercato italiano.
Il profilo affaristico delle mafie - A questo si aggiunge la tendenza della criminalità organizzata a sviluppare e radicare il profilo affaristico nelle realtà del Centro-Nord, un trend in fase di consolidamento. Secondo i rapporti informativi, proprio l'attuale contesto economico favorisce la compartecipazione occulta e l'inserimento di capitali illeciti in aziende in difficoltà con lo scopo finale di rilevare pacchetti societari.
Sotto osservazione anche i movimenti antagonisti che, sfruttando la crisi economica e le misure adottate dai governi per fronteggiarla a livello nazionale ed internazionale, puntano a radicalizzare il disagio sociale. Sebbene lo scenario antagonista sia ancora disomogeneo e frammentato, non è da escludere una sinergia tra le diverse anime del movimento che potrebbe dar vita, soprattutto a livello locale, a forme di collaborazione su temi come l'ambiente e il lavoro.
Pressione migratoria - Al centro dell'attività di intelligence anche le criticità legate agli scenari esteri e le possibili ricadute sulla sicurezza nazionale. Per quanto riguarda le crisi nordafricane, le maggiori implicazioni per l'Italia sono legate alla pressione migratoria - collegata all'operatività delle reti criminali che gestiscono il traffico di clandestini - e alle ricadute in termini di sicurezza energetica. In ambito mediorientale sono monitorate con attenzione la crisi siriana e le possibili ricadute sul Libano,dove attualmente opera la missione Unifil. In questa regione viene seguita con molta attenzione anche l'evolversi delle relazioni tra Iran e Comunità Internazionale a seguito dell'inasprimento delle sanzioni legate al dossier nucleare sviluppato da Teheran. Restano precarie le condizioni di sicurezza in Afghanistan dove è ancora elevato il livello di minaccia per il contingente internazionale.
L'attività informativa si è concentrata anche su quelle che si possono definire le sfide globali come la minaccia cibernetica, attacchi informatici mirati che hanno colpito sia lo Stato che i privati cittadini; la prevenzione del terrorismo interno ed internazionale, proseguendo con i controlli ed il monitoraggio per evitare la proliferazione delle armi di distruzione di massa.
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