23 aprile 2024
Aggiornato 12:30
Colloquio con «La Stampa»

Maltempo, Bertolaso: Vogliono gestire l'emergenza con la Corte dei Conti

L'ex Capo della Protezione Civile: Sarei intervenuto, poi le polemiche. Eliminato per il dopo-Berlusconi. Mi hanno accusato di un sacco di cose, ma ce ne sono altre che nessuno può negare

ROMA - «I miei tempi non c'entrano niente. Io, anche se me lo impedivano, sarei intervenuto lo stesso. Io prima di tutto sono un medico devo pensare a salvare la gente, ho fatto il giuramento di Ippocrate e per me è importante, non l'ho fatto così per fare». Così l'ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, in un colloquio con la Stampa all'indomani della pubblicazione sul suo sito di uno «sfogo» sulla situazione creata in questi giorni dal maltempo: «Grazie neve per averi fatto capire quanto serva la Protezione civile».

Sarei intervenuto, poi le polemiche. Eliminato per il dopo-Berlusconi - «Un mucchio di gente mi aveva chiesto di parlare, ma non me la sentivo. Poi ci sono stati pure quelli che hanno approfittato di quello che stava succedendo per accusarmi. Tonnellate di merda condite dalle solite bugie, calunnie piene di malafede e di gigantesche bugie, continuando a mentire pur di evitare che qualcuno cominciasse davvero a dire come stanno le cose e a chiedere conto di abbandoni, danni e vittime. Tanto è sempre colpa di Bertolaso, la sua gestione, i massaggi, la cricca e i grandi eventi. E allora basta, mi sono sfogato». Bertolaso spiega che «l'errore non è di questi giorni. E' quando hanno ingessato così il povero Gabrielli. Ma si pensa davvero di gestire l'emergenza con la Corte dei conti? Qualcuno può immaginare che io con la Concordia, ad esempio, non sarei corso lì sul posto un'ora dopo? Quando c'era un'alluvione forse che io non ero il primo ad arrivare sul posto? In Liguria non sarei stato lì? Suvvia. Mi hanno accusato di un sacco di cose, ma ce ne sono altre che nessuno può negare». Quanto al suo successore, «Gabrielli segue la legge, è uno rispettoso della norma. Il al posto di Gabrielli me ne sarei sbattuto. Se la legge mi dice che devo aspettare l'ok prima di muovermi e spendere per andare a salvare qualcuno, io me ne fotto». Ancora: «Io devo salvare le vite. Questo è il mio lavoro. Poi voi denunciatemi, toglietemi la patente, fate quel che volete, ma io voglio essere a posto con la mia coscienza».

La lite Gabrielli-Alemanno? «Ce l'ho con quelli che fanno polemiche al posto di mettersi a lavorare. Le polemiche si fanno dopo, si va dalla Annunziata o da chi vuoi tu, ma dopo». Secondo l'ex capo della Protezione civile, la sua uscita dal dipartimento è dipesa dal fatto che «hanno voluto farmi fuori perché ero il candidato forte del dopo Berlusconi e non avevo nessuna casta che mi proteggesse...».