Maltempo, Monti: Tutti i Ministri in campo
L'invito del Presidente del Consiglio: Coordinamento a Protezione Civile, assicurare pubblica incolumità. Clini: No alla riforma della Protezione civile, più poteri ai Comuni. Cicchitto (Pdl): Ripensare struttura Protezione civile. Borghezio (Lega): Al Sud non hanno voglia di spalare e lavorare
ROMA - Tutti i ministri siano pronti a fornire il proprio contributo per fronteggiare la nuova ondata di maltempo prevista per il fine settimana, nel quadro del coordinamento della Protezione Civile. E' l'invito del presidente del Consiglio Mario Monti, nel corso del Cdm del pomeriggio.
Prima della riunione, il premier ha ricevuto il Prefetto Gabrielli, alla presenza anche del ministro dell'Interno Cancellieri, del viceministro Grilli e del sottosegretario Catricalà, per un esame della situazione a seguito dell'ondata di maltempo. Sulla base dell'ampia relazione fornitagli dal capo del Dipartimento della Protezione civile, il Presidente - riferisce il comunicato di palazzo Chigi - ha informato il Consiglio dei ministri sulle misure emergenziali adottate e su quelle ancora da intraprendere, così come sulle azioni di carattere preventivo necessarie per fronteggiare la nuova perturbazione attesa per la fine di questa settimana, «sensibilizzando tutti i Ministri competenti ad assicurare l'impegno più incisivo da parte di tutte le strutture del governo del territorio e delle imprese di gestione dei pubblici servizi al fine di tutelare la pubblica e privata incolumità, nel quadro del coordinamento esercitato dal Dipartimento della Protezione civile».
Clini: No alla riforma della Protezione civile, più poteri ai Comuni - Il governo non farà una nuova riforma della Protezione civile e «quello che manca in questo momento è consolidare il ruolo delle amministrazioni». Lo ha affermato il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, intervenendo a Ballarò. «Se pensa che in Campania - ha detto Clini - con una procedura della Protezione civile da 14 anni c'è la gestione straordinaria dei rifiuti, si rende conto che forse quell'approccio non è il più efficace».
«Quello che stiamo cercando di fare - ha sottolineato il ministro - con qualche successo, è ricondurre queste responsabilità nell'ambito della gestione dell'ordinaria amministrazione, e come dimostra il caso di Milano questo è possibile».
Cicchitto (Pdl): Ripensare struttura Protezione civile - «Oggi Gabrielli nel corso di una audizione al Senato ha spiegato molto chiaramente che la Protezione civile nazionale è ormai un Tir con un motore da Cinquecento, dopo che la legge 10/2011 l'ha resa non operativa. Queste parole confermano di fatto quanto il sindaco di Roma Alemanno ha affermato nei giorni dell'emergenza neve della Capitale». Lo dichiara in una nota Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl.
«Serve ora - prosegue - una profonda riflessione per ripensare la struttura del Dipartimento nazionale Protezione civile: i Comuni e gli Enti locali non possono essere lasciati soli in queste emergenze, o peggio, i loro sindaci diventare il capro espiatorio per i disordini conseguenti alle calamità naturali. Aldilà di ciò, poi, è tutto il sistema Italia che va sottoposto ad un'attenta revisione: non è che Trenitalia, l'erogazione del gas e della luce, dell'elettricità abbiano retto l'urto».
Mariani (Pd) a Passera: Ripristinare vivibilità nelle aree in difficoltà - Il Pd chiama in causa il governo e chiede «quali urgenti iniziative intenda assumere per ripristinare le condizioni minime di vivibilità per le popolazioni delle tante aree ancora in estrema difficoltà per il gelo, per la mancanza di elettricità, di acqua e di generi alimentari e di invertire così le fallimentari politiche di gestione del territorio sin qui seguite». Una sollecitazione contenuta in un'interrogazione al ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, presentata dal gruppo del Pd alla Camera e di cui è prima firmataria la capogruppo in commissione Ambiente, Raffaella Mariani.
Borghezio (Lega): Al Sud non hanno voglia di spalare e lavorare - «Certi meridionali non hanno voglia di spalare, come di lavorare. In fondo la caduta della neve non è un fatto così epocale e comunque era stata ampiamente annunciata. Anche da parte di sindaci e amministratori questa situazione si sarebbe dovuta affrontare con maggior spirito di iniziativa». L'europarlamentare della Lega Mario Borghezio si concede alle telecamere di KlausCondicio, il programma di Klaus Davi, per criticare la poca reattività dei popoli del Sud nel gestire l'ondata di maltempo.
«Riconosco - spiega - che i mezzi erano limitati ma, da Roma in giù, le amministrazioni mancano di spirito di iniziativa, di tirarsi su le maniche con i mezzi che ci sono: manca proprio la volontà e la voglia di lavorare. Nei popoli del sud manca senso civico, dovrebbero venire a scuola a nord per impararne un pò. Basta lamentarsi. Pensiamo al cattivo esempio di Napoli: non ci vuole un grande sforzo per fare la raccolta differenziata o per pulire la neve sulle strade, basta aver voglia di farlo. Esistono due Italie, una che fa fronte alle emergenze, si rimbocca le maniche e lavora in tandem con le amministrazioni, l'altra con poca voglia di lavorare, che si rifiuta persino di spalare davanti alla propria casa. Siamo due cose diverse».
Infine per Borghezio un cittadino che non spala la neve davanti a casa è «un povero di senso civico, un cialtrone».
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