28 agosto 2025
Aggiornato 04:30
Nota diffusa dalla Santa Sede

Vaticano: Non siamo in balia di forze oscure, Viganò in errore

Presidenza Governatorato: Grande amarezza per la pubblicazione abusiva. Abbiamo elementi sicuri. Bilanci e investimenti trasparenti, appalti e lavori in regola. Piena fiducia in amministratori, accuse e indiscrezioni infondate

ROMA - Nell'esprimere «grande amarezza» per la «la pubblicazione abusiva» delle due lettere Mons. Carlo Maria Viganò, la prima indirizzata al Santo Padre in data 27 marzo 2011, la seconda al Cardinale Segretario di Stato in data 8 maggio, il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano ha voluto sottolineare che «le asserzioni in esse contenute non possono non causare l'impressione che il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, invece di essere uno strumento di governo responsabile, sia un'entità inaffidabile, in balia di forze oscure».
«Dopo attento esame del contenuto delle due missive, la Presidenza del Governatorato - è scritto in una nota diffusa dalla Santa Sede- ritiene suo dovere di dichiarare pubblicamente che le dette asserzioni sono frutto di valutazioni erronee, o si basano su timori non suffragati da prove, anzi apertamente contraddetti dalle principali personalità invocate come testimoni».

Governatorato difende operato e conti: Abbiamo elementi sicuri - La presa di posizione del Governatorato del Vaticano è firmata congiuntamente da tutti i suoi massimi rappresentanti attuali e precedenti: il Presidente Giuseppe Bertello e il Segretario Generale Giuseppe Sciacca, con il Cardinale Giovannni Lajolo, Presidente emerito del Governatorato e l'ex Vicesegretario generale Giorgio Corbellini.
I quali insieme sottolineano ad una voce come «il Governatorato tutto - Presidenza, Direttori, Capi Ufficio, impiegati e lavoratori - desidera riaffermare la comune ferma volontà di continuare ad impiegare tutte le forze nel servire, con fedeltà ed integrità totale, il Sommo Pontefice, nella consapevolezza del grande onore e della grande responsabilità, che esso ha nell'essere al servizio del Papa».
Ed al contempo considerano loro «dovere attirare l'attenzione» dell'opinione pubblica su alcuni «sicuri elementi di giudizio» pur non volendo «entrare nel merito delle singole affermazioni» contenute nelle lettere di mons. Viganò.

Primo. «I bilanci di preventivo e consuntivo del Governatorato, dopo essere stati approvati dalla Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano, vengono regolarmente sottoposti alla Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, la quale li esamina nei propri uffici e li fa esaminare anche dal suo collegio di Revisori Internazionali. La Prefettura stessa ha, del resto, la possibilità di esaminare in ogni momento, senza preavviso, la documentazione di tutti gli Uffici del Governatorato nello stesso iter della sua produzione», è scritto.

Secondo. «Gli investimenti finanziari del Governatorato, affidati a gestori esterni, subirono rilevanti perdite durante la grande crisi internazionale del 2008. Secondo criteri contabili stabiliti dalla Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede in aderenza ai criteri stabiliti in Italia, dette perdite vennero distribuite anche sull'esercizio del 2009, che segnò quindi un passivo per Euro 7.815.000. Va per altro rilevato che, a prescindere dalle perdite finanziarie, la gestione economico-funzionale del Governatorato restò in attivo. Il passaggio dal risultato negativo per Euro 7.815.000 del bilancio consuntivo del 2009 al risultato positivo (finale) per Euro 21.043.000 del 2010 fu dovuto principalmente a due fattori: alla gestione degli investimenti finanziari del Governatorato, affidata dal Cardinale Presidente all'APSA Sezione Straordinaria nel 2009, e, in misura ancor maggiore, agli eccellenti risultati dei Musei Vaticani».
Inoltre, «gli appalti per nuove opere di un certo rilievo - come per es. il restauro in corso del Colonnato di Piazza S. Pietro o la costruzione della fontana di S. Giuseppe - vengono assegnati con regolare gara e dopo esame da parte di una commissione ad hoc, istituita di volta in volta dal Cardinale Presidente. Per i lavori di non grande entità la Direzione dei Servizi Tecnici si avvale del proprio personale o anche di ditte esterne qualificate, ben conosciute, sulla base di prezziari in uso in Italia».

Piena fiducia negli amministratori, accuse e indiscrezioni infondate - Detto, questo, la Presidenza del Governatorato «esprime piena fiducia e stima agli illustri membri del Comitato Finanza e Gestione» e li «ringrazia per il prezioso contributo da loro prestato con riconosciuta professionalità e non poco dispendio di tempo, senza alcun onere per il Governatorato, confidando di poter continuare ad avvalersi del loro consiglio anche in futuro». Così come «conferma altresì la sua piena fiducia nelle direzioni e nei vari collaboratori, essendosi rivelati infondati - dopo accurato esame - sospetti e accuse, come del tutto infondata sino ad apparire risibile, la notizia, debitrice di un certo giornalismo assai poco serio, secondo la quale sarebbero state effettuate intercettazioni telefoniche e ambientali all'interno di un procedimento meramente amministrativo e disciplinare».
«La Presidenza - è la conclusione- è ben consapevole del fatto che la gestione del Governatorato, seppur già ben ordinata e proficua, può essere ulteriormente perfezionata in conformità alle raccomandazioni espresse dalla Società di Gestione McKinsey, incaricata nel 2009 dal Cardinale Presidente su proposta del Comitato Finanza e Gestione. L'attuazione delle proposte migliorative avanzate dalla McKinsey, già da tempo avviata, sarà proseguita nello stesso spirito, e si ribadisce che la trasparenza e il rigore, lodevolmente perseguiti dalla precedente Presidenza, con pari impegno e altrettanta serenità, sono perseguiti anche dagli attuali Superiori».