29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
I No Tav in Valsusa

Corteo a Torino, i sindaci No Tav pensano ad una manifestazione per il 26 febbraio

La Comunita montana intanto risulta sempre piu spaccata, dopo che ieri la minoranza, seppur nutrita, di sindaci del centro destra ha abbandonato l'assemblea deiprimi cittadini della Comunia montana, in palese polemica

TORINO - Oggi molti dei sindaci di centro sinistra della Comunità Montana della Valsusa e Valsangone saranno alla manifestazione No TAV di Torino, prevista nel primo pomeriggio. Una manifestazione che era già stata fissata da tempo, per portare, riferisce il movimento, i detriti del cantiere di Chiomonte, ma che ora, dopo il blitz delle forze dell'ordine di giovedì, potrebbe caricarsi di nuovi significati. I sindaci parteciperanno, «ma a titolo personale e per stare vicino alla nostra gente» ha precisato Sandro Plano, presidente della Comunità Montana e da sempre schierato contro la costruzione della Torino-Lione. Un fatto che è già avvenuto in passato, anche la scorsa estate in diverse fiaccolate pacifiche per il centro di Torino, dove i pesanti scontri della Valsusa non sono mai sconfinati.

I sindaci No Tav pensano ad una manifestazione per il 26 febbraio - Intanto tra i sindaci in Val Susa si ragiona attorno alla data del 26 febbraio, quando si vorrebbe tenere una marcia di protesta più «istituzionale». Perché i sindaci del centrosinistra della Comunità Montana, ben prima degli arresti, accarezzano l'idea di tenere una marcia di protesta No TAV, indetta da loro, per attirare l'attenzione del nuovo esecutivo, a cui hanno inviato ieri un documento, per riaprire il dialogo tra istituzioni. Da quel lontano 3 luglio in cui le marce contro il cantiere degenerarono in scontri durissimo, con centinaia di feriti, nessuno di loro, neanche i più ferventi No TAV, ha indossato la fascia tricolore in una manifestazione del movimento.
La Comunità montana intanto risulta sempre più spaccata, dopo che ieri la minoranza, seppur nutrita, di sindaci del centro destra ha abbandonato l'assemblea dei primi cittadini della Comunità montana, in palese polemica. In discussione vi era un documento da inviare al premier Monti, per riaprire un dialogo e per chiedere di smilitarizzare il cantiere di Chiomonte.