29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Omicidio Rea, parla lo zio della ragazza

«Salvatore non ha ucciso Melania»

Gennaro Rea: Sul pc di Melania «roba incredibile». Intanto i PM di Teramo bocciano l'incidente probatorio su Melania chiesto dai legali del Parolisi

TERAMO - «Penso che Parolisi sia colpevole, ma non credo che sia stato lui a colpire Melania». È quanto ha dichiarato Gennaro Rea, lo zio di Melania, la donna uccisa con 35 coltellate il 18 aprile a Ripe di Civitella (Teramo), in una intervista pubblicata questa mattina sul quotidiano Il Centro.
«Non è lui l'autore materiale - continua lo zio della donna - sono certo però che fosse presente all'omicidio e questo per me è ancora più grave». Gennaro Rea dichiara inoltre che i sospetti su Parolisi da parte della sua famiglia risalgono già dal 20 aprile, il giorno del ritrovamento del cadavere di Melania. «Da allora ho pensato che lui sapesse molto di più, ma ha preferito continuare a dire bugie», prosegue lo zio della donna.
Gennaro Rea afferma inoltre di essere entrato nel computer di Melania che si trovava nella casa dei genitori. «Ho trovato roba incredibile - dichiara - c'era un file con messaggi tra Parolisi e l'amante, e c'erano foto che non posso descrivere. E' tutto in mano alla Procura». Secondo Gennaro Rea il caporal maggiore dell'Esercito avrebbe chattato con l'amante, la soldatessa Ludovica Perrone, in casa del suocero mentre Melania era a letto.

I PM di Teramo bocciano l'incidente probatorio su Melania - La Procura di Teramo ha dato parere sfavorevole alla richiesta di incidente probatorio sul corpo di Melania Rea chiesta la settimana passata dal collegio difensivo del caporal maggiore dell'Esercito Salvatore Parolisi, accusato dell'omicidio volontario pluriaggravato della moglie. Il «no» da parte dei due sostituti procuratori che hanno in mano il caso, Davide Rosati e Greta Aloisi, è stato depositato ieri pomeriggio. I legali di Parolisi, Nicodemo Gentile e Walter Biscotti, avevano presentato giovedì scorso la richiesta di incidente probatorio con la quale si domandava anche una possibile esumazione del corpo della donna per stabilirne con certezza la data e l'ora della morte.
Secondo l'accusa Melania sarebbe stata uccisa tra le 14.30 e le 15.15 del 18 aprile scorso, dati questi contestati dalla difesa del militare. In particolare i due legali mettono in discussione i risultati dell'esame del contenuto gastrico e della metabolizzazione del caffè. A questo punto la parola passa al gip di Teramo che entro questa settimana dovrebbe decidere se consentire o meno l'incidente probatorio. Una richiesta simile era stata presentata dai legali di Parolisi quando l'inchiesta sulla morte della donna era nelle mani della procura di Ascoli Piceno, richiesta a suo tempo rigettata dall'allora gip Carlo Calvaresi.