23 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Secondo i servizi di sicurezza del Fronte Polisario

Algeria, arrestati i rapitori di Rossella Urru

Lo hanno reso noto fonti dell'organizzazione saharawi citate dall'agenzia di stampa algerina Aps. Secondo le fonti i fermati - di cui non è stato reso noto né il numero né la nazionalità - avrebbero agito per conto di «un'organizzazione criminale fin qui sconosciuta»

ALGERI - Alcuni dei presunti sequestratori dell'italiana Rossella Urru - rapita il 23 ottobre scorso in Algeria insieme ad altri due cooperanti spagnoli - sono stati arrestati dai servizi di sicurezza del Fronte Polisario: lo hanno reso noto fonti dell'organizzazione saharawi citate dall'agenzia di stampa algerina Aps. Secondo le fonti i fermati - di cui non è stato reso noto né il numero né la nazionalità - avrebbero agito per conto di «un'organizzazione criminale fin qui sconosciuta».

Tre gironi uno dei mediatori maliani che si occupa dei negoziati per il degli ostaggi aveva diffuso un video fornito dai sequestratori dei tre cooperanti europei. Il rapimento era stato rivendicato da un gruppo dissidente di Al Qaida nel Maghreb (Aqmi), il «Movimento Unito per il Jihad nell'Africa Occidentale» che intende appunto ampliare la zona di operazioni dell'Aqmi - limitate finora al Maghreb - verso ovest.

Il video - che dura meno di due minuti - mostra le immagini di un uomo e due donne, precedute dal nome dell'organizzazione che rivendica il sequestro: gli ostaggi si presentano brevemente senza formulare alcuna rivendicazione. L'uomo ha il piede sinistro bendato mentre le donne indossano una tunica blu con un velo; dietro gli ostaggi si intravedono degli uomini armati con il volto coperto in parte da un turbante, la maggior parte di aspetto africano.

La 30enne Urru, cooperante italiana e rappresentante del Comitato Italiano Sviluppo dei Popoli è stata rapita insieme a due volontari spagnoli, Ainhoa Fernandez de Rincon ed Enric Gonyalons. Il sequestro ha avuto luogo nella regione di Rabouni, la capitale amministrativa degli campi profughi per rifugiati saharawi di Tinduf.