28 agosto 2025
Aggiornato 07:30
Carroccio all'attacco del Presidente del Consiglio

Lega: Inaccettabile Monti alle Camere solo a metà Dicembre

Il Capogruppo al Senato Bricolo: «I sacrifici vanno spiegati prima in Parlamento e poi all'estero». Stucchi: «Il Premier non riferisce in Parlamento perché già alla frutta». Cota-Zaia: «Provocatorio l'incontro governo-Regioni di domenica»

ROMA - Lega all'attacco del Presidente del Consiglio Mario Monti per l'annuncio del Governo di ieri dell'approdo in Parlamento della misure anticrisi non prima del 10 Dicembre con richiesta di approvazione finale dei provvedimenti nei due rami del Parlamento al massimo in quindici giorni, entro Natale. «Noi chiediamo almeno chiarezza. Il Governo vuole davvero reintrodurre l'Ici sulla prima casa, aumentare l'Iva e le tasse, mettere mano alle pensioni di anzianità? Deve dircelo in faccia in Parlamento dove ha sede la rappresentanza dei cittadini: è insopportabile - è tornato a denunciare il capogruppo del Carroccio al Senato Federico Bricolo, intervistato dalla Padania - che il Premier ne parli solo in conferenze stampa e, per lo più, nemmeno in Italia ma soprattutto all'estero».

Bricolo: La nostra opposizione sarà seria - «Noi - ha affermato ancora il capogruppo bossiano - stiamo facendo e faremo un'opposizione seria e responsabile dalla parte dei cittadini italiani. Per questo vogliamo che il Governo rispetti gli impegni e le istituzioni e dia risposte. Non si può ragionare ancora sul futuro del Paese sulla base di quanto scrivono i giornali. Il Parlamento non può ancora restarne all'oscuro, nè attendere la fine del tour europeo di Monti che significa non prima del 12 Dicembre. Così non si può andare avanti: le Camere continuano ad essere snobbate dal Presidente del Consiglio. Il Governo deve avere rispetto del Parlamento e prima ancora dei cittadini di questo Paese ai quali sono richiesti i sacrifici».

Stucchi: Non riferisce in Parlamento perché già alla frutta - «Il presidente del Consiglio Mario Monti e il suo esecutivo hanno serie difficoltà a riferire in Parlamento sulle misure economiche da adottare, per affrontare la crisi economica e finanziaria mondiale, probabilmente perché non sono ancora riusciti a mettere d'accordo l'eterogenea maggioranza che li sostiene». Lo ha dichiarato in una nota il deputato della Lega Nord, e segretario dell'Ufficio di presidenza di Montecitorio, Giacomo Stucchi, in un articolo pubblicato sul suo blog.
«Non basta - ha aggiunto - togliere dai rispettivi programmi dei partiti di maggioranza le proposte più estreme per approvare provvedimenti che stiano bene ad entrambi. Il rischio è infatti quello di creare un pasticcio dietro l'altro. Tutto questo dimostra che il governo in carica è già alla frutta».

Cota-Zaia: Provocatorio l'incontro governo-Regioni di domenica - «E' una convocazione che giunge come un fulmine a ciel sereno e che suona come un atto di grave insensibilità istituzionale».I governatori leghisti attaccano il governo per aver convocato domenica prossima l'incontro con le regioni sul pacchetto anticrisi, in concomitanza con l'annunciata convocazione del parlamento padano.
I presidenti della Regione Piemonte, Roberto Cota, e della Regione Veneto, Luca Zaia, ricordano in una nota che «da molto tempo è programmata e pubblicizzata un'importante iniziativa politica della Lega Nord a Vicenza per domenica prossima. A tale assise sono stati ovviamente invitati tutti gli eletti» e naturalmente anche i due Governatori Cota e Zaia. «Da giorni i Presidenti delle Regioni chiedono al Presidente Monti un incontro perché preoccupati di una manovra che potrebbe avere un impatto devastante, oltre che sui cittadini, anche su Regioni ed Enti locali». Ma nonostante Cota e Zaia hanno rappresentato al Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, l«a totale disponibilità di date ed orari tranne che per la mattina e il primo pomeriggio di domenica», l'incontro, invece, tra Governo e Regioni è stato fissato «proprio per domenica prossima».
«C'è da chiedersi se una data tanto infelice sarebbe stata proposta in presenza di riunioni equivalenti così importanti per i partiti di maggioranza. Ricordiamo che le Regioni che rappresentiamo - spiegano - sono certamente per numero di abitanti, produttività e virtuosità nella spesa pubblica, due protagonisti obbligati di un eventuale incontro con il Presidente del Consiglio. A lui, ora, spetta la responsabilità di trovare il filo di quella correttezza metodologica, senza la quale, la convocazione per domenica mattina appare come una evidente provocazione. Ribadiamo la nostra totale disponibilità, fatte salve le condizioni logistiche, a partecipare a un incontro con il professor Monti in un qualsiasi momento che non sia domenica mattina».