1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Lotta al terrorismo

Sono tre i cittadini italiani tenuti in ostaggio nel mondo

Mariani e Urru rapiti dall'Aqmi, il sequestro Azzarà non rivendicato. Algeri: Nessuna traccia in Mali degli ostaggi europei

ROMA - Sono tre gli italiani tenuti attualmente in ostaggio nel mondo. Maria Sandra Mariani e Rossella Urru sono state rapite da esponenti di al Qaida nel Maghreb Islamico. Il sequestro di Francesco Azzarà, invece, non è stato ufficialmente rivendicato.

- Maria Sandra Mariani, 53 anni, originaria di San Casciano, è stata rapita nella regione di Ilidina, vicino alla città di Djanet, nel sud-est dell'Algeria, il 2 febbraio scorso. Sarebbe stata prelevata durante un'escursione organizzata da un'agenzia di viaggi. Secondo fonti concordanti, la donna si trova ora nel Mali, nelle mani di un'unità combattente (katiba) di Aqmi guidata da Abu Zeid, uno dei capi più temuti dell'organizzazione.

- Francesco Azzarà, volontario calabrese di 34 anni che lavora per Emergency, è stato sequestrato in Darfur il 14 agosto. Era alla sua seconda missione a Nyala come logista del Centro pediatrico che Emergency ha aperto in città nel luglio del 2010, è stato rapito a Nyala, capitale del sud Darfur, mentre si trovava in auto diretto verso l'aeroporto della città. Il suo sequestro non è stato ancora rivendicato.

- Rossella Urru, (30 anni) cooperante italiana e rappresentante del Comitato Italiano Sviluppo dei Popoli è stata rapita nella notte tra sabato e domenica scorsi assieme a due volontari spagnoli, Ainhoa Fernandez de Rincon e Enric Gonyalons. Il sequestro ha avuto luogo nella regione di Raguni, la capitale amministrativa degli campi profughi per rifugiati saharawi di Tinduf, ed è stato rivendicato da alcuni elementi di al Qaida nel Maghreb Islamico obbedienti all'autorità di Moktar Belewar.

Algeri: Nessuna traccia in Mali degli ostaggi europei - «Non c'è nessuna traccia» in Mali dei cooperanti spagnoli e italiani sequestrati ieri nell'ovest dell'Algeria. Lo ha dichiarato un ministro maliano che ha chiesto l'anonimato, smentendo la notizia diffusa dal Fronte Polisario, secondo cui gli ostaggi sarebbero stati trasferiti in Mali dai loro rapitori. «Fino a questo momento, non c'è alcuna traccia degli ostaggi europei nel nord del Mali», ha dichiarato la fonte. «Il sequestro degli europei è avvenuto in una zona su cui il Polisario dice di avere il controllo. E' dunque sotto la loro responsabilità che si sono svolti gli avvenimenti», ha aggiunto.
Il sequestro dell'italiana Rossella Urru, rappresentante del Comitato Italiano Sviluppo dei Popoli (CISP) e degli spagnoli Ainhoa Fernandez de Rincon, membro dell'Associazione Amici del Popolo Saharawi dell'Extremadura, e di Enric Gonyalons, membro dell'organizzazione spagnola Mundobat, è avvenuto nella notte tra sabato e domenica nella regione di Raguni, la capitale amministrativa degli campi profughi per rifugiati saharawi di Tinduf. Secondo il Fronte Polisario il sequestro sarebbe opera di Al-Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi).
«Abbiamo messo in allerta le nostre truppe per aiutare a ritrovare gli ostaggi», ha detto la fonte maliana. «La lotta contro il terrorismo, contro i sequestri e l'insicurezza sono prerogative di tutti. Serve la collaborazione di tutti i Paesi del Maghreb, del Sahel e del Sahara per riuscirci», ha aggiunto.