25 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Appello dell'organizzazione per il rilascio immediato

Darfur, rapito un'operatore di Emergency

La Farnesina ha attivato tutti i canali. Italians for Darfur: «Luci e ombre sul rapimento di Francesco Azzarà»

ROMA - Un operatore di Emergency è stato rapito ieri in Darfur, la provincia occidentale del Sudan devastata dalla guerra civile; lo annuncia sul suo sito la stessa organizzazione pacifista dei medici nel mondo in guerra. Ieri Francesco Azzarà, 34 anni,e' stato prelevato a Nyala, capitale del sud Darfur, mentre si trovava in auto diretto verso l'aeroporto della città. Azzarà è alla sua seconda missione a Nyala come logista del Centro pediatrico che Emergency ha aperto in città nel luglio del 2010.
Emergency informa di aver immediatamente attivato in Darfur e a Khartoum tutti i contatti a sua disposizione e di avere altresì informato il Ministero degli Affari Esteri italiano. Un team di Emergency sta seguendo gli sviluppi della situazione ed è in costante contatto con la famiglia, le autorità sudanesi e quelle italiane.
Emergency chiede la liberazione immediata di Francesco Azzarà ed auspica piena collaborazione di tutti coloro che possano aiutare ad arrivare a un esito positivo di questa vicenda.

La Farnesina ha attivato tutti i canali - L'Unità di Crisi della Farnesina, in stretto contatto con Emergency e la missione Onu in Darfur (UNAMID), e in pieno coordinamento con l'Ambasciata a Khartoum, ha attivato tutti i canali disponibili presso le Autorità locali per una soluzione della vicenda. Lo riporta una nota del ministero degli Esteri.
D'accordo con Emergency - precisa la nota -, con cui si mantiene un collegamento continuo, la Farnesina chiede inoltre il silenzio stampa per facilitare la liberazione del connazionale. L'Unità di Crisi, di concerto con Emergency, ha già provveduto ad informare tempestivamente i familiari di Francesco Azzarà dell'accaduto.
Il ministro degli Affari Esteri, On. Franco Frattini, immediatamente informato del sequestro, segue personalmente gli sviluppi e ha disposto il rientro a Khartoum dell'Ambasciatore, momentaneamente in Italia.

Italians for Darfur: «Luci e ombre sul rapimento di Francesco Azzarà» - «Il rapimento dell'operatore di Emergency a Nyala è solo l'ultimo di una serie di episodi che portano alla luce quanto denunciamo da tempo: la situazione in Darfur è più grave che mai». E' quanto afferma Antonella Napoli, giornalista africanista e presidente di Italians for Darfur, associazione capofila della campagna di sensibilizzazione per il Sudan, interpellata da TM News sul rapimento di Francesco Azzarà.
«Esprimo la massima solidarietà a Gino Strada e alla famiglia del giovane sequestrato - prosegue la Napoli - e per rispetto del lavoro di chi sta operando sul campo per riportarlo a casa sano e salvo, non ritengo opportuno approfondire aspetti poco chiari di questo rapimento. E' però giusto ricordare che in Darfur da mesi, ormai, si susseguono violenze, sequestri, arresti arbitrari e sospetti e altre violazioni dei diritti umani. E non solo contro la popolazione locale. E di pochi giorni fa la notizia di un attacco ad Unamid, la missione d'interposizione congiunta di Nazioni Unite e Unione Africana nel Darfur, che ha provocato un morto e numerosi. Inoltre il governo del Sudan ha minacciato di porre fine alla presenza dei caschi blu se il mandato della forza di peacekeeping dovesse essere modificato».
«La scorsa settimana - ricorda l'attivista ed esperta di questioni sudanesi - il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di prolungare di un anno il mandato di Unamid così come era stato autorizzato nel 2008. Ma Khartoum teme che possa essere modificato poiché il Consiglio Onu ha manifestato profonda inquietudine per il deterioramento della situazione in materia di sicurezza in alcune zone del Darfur e per i bombardamenti aerei compiuti dall'esercito sudanese negli ultimi mesi».