24 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Mentre il Premier si gode in Russia il suo Putin party

Alfano tampona il «caso frondisti» ma si riapre il fronte condono

Cicchitto riapre i giochi sull'economia. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti non vuole sentirne parlare. Scajola: «Serve una scossa»

SAINT VINCENT - Sarà forse che quando il gatto non c'è i topi ballano. O più probabilmente il punto è che nel Pdl ormai non si trovano più toppe sufficienti a coprire i buchi che continuano a moltiplicarsi. Fatto sta che mentre il premier Silvio Berlusconi si gode il suo secondo giorno in Russia per il Putin party, nella maggioranza si continua a discutere su condono sì - condono no. Alla faccia della nota con cui ieri palazzo Chigi aveva cercato di porre un argine smentendo qualsiasi ipotesi del genere.

Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, non vuole sentirne parlare e lo spiega apertamente in una intervista ad Avvenire. «Frenerebbe la lotta all'evasione» sentenzia l'inquilino di via XX settembre che ieri, attraverso Gianni Letta, ha tentato di far arrivare il messaggio anche alle orecchie di Silvio Berlusconi. Il quale, tuttavia, di fronte all'ipotesi di un condono nei giorni scorsi era apparso alquanto possibilista. Caso chiuso? Nemmeno per idea, perché se è vero che la situazione consiglia prudenza e, per esempio, il ministro come Raffaele Fitto sceglie di glissare le domande dei giornalisti, il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto, decide di entrare nel piatto con tutte le scarpe. E così, ospite della kermesse organizzata da Gianfranco Rotondi a Saint Vincent, spiega che se la priorità è quella di abbattere il debito non si può escludere di ricorrere «eventualmente» anche al condono «edilizio e fiscale» anche perché, replica alle critiche, «l'etica non si misura su questo».

Insomma, all'interno del Pdl la tensione torna a essere fuori controllo. E questo mentre il segretario del partito, Angelino Alfano, si affanna a cercare almeno di tamponare il caso dei cosiddetti frondisti e annuncia che la settimana prossima vedrà Scajola poiché pone «questioni che non vanno sottovalutate». E dallo stesso palco di Saint Vincent, l'ex ministro nega di aver ispirato qualsivoglia iniziativa carbonara e sostiene che le cene sono solo luoghi di confronto necessari visto che nel partito non ce ne sono. Ma a Silvio Berlusconi chiede di essere protagonista di una «scossa» e invoca la creazione di un governo che abbia una «maggioranza parlamentare più ampia». Quanto al documento, Scajola si limita a parlare di invenzioni dei media. Peccato però che a chi gli chiede esplicitamente se esista o meno, l'ex ministro preferisca non rispondere.