19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Oggi eventi in oltre 70 città, domani manifesta la Flc Cgil

Gli studenti tornano in piazza, a Roma corteo fino al Ministero del MIUR

Le manifestazioni degli studenti contro il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini e contro un governo accusato di «aver distrutto il nostro presente ed il nostro futuro»

ROMA - Nuovo autunno, nuove proteste. In Italia ripartono le manifestazioni degli studenti contro il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini e contro un governo accusato di «aver distrutto il nostro presente ed il nostro futuro». La stagione dei cortei entra nel vivo tra oggi e sabato, con due grandi mobilitazioni in attesa del grande corteo organizzato a Roma il 15 ottobre in occasione della Giornata internazionale della rabbia.

Oggi gli studenti di tutta Italia scenderanno in piazza con cortei e flash mob organizzati in oltre 70 città (tra cui Padova, Venezia, Bologna, Milano, Roma e Napoli). Una mobilitazione organizzata da Uds (Unione degli studenti) e Rete degli Studenti. Le richieste sono quelle di sempre, a cominciare dal diritto alla studio, per passare all'edilizia scolastica, a una nuova didattica, al welfare studentesco e alla revisione dei sistemi di valutazione. A Roma, sede delle grandi proteste dello scorso autunno, corteo dalle 9 da Piramide al Ministero dell'Istruzione; a Milano appuntamento alle 9 a Largo Cairoli; a Napoli alle 9 in Piazza del Gesù; a Palermo sempre dalle 9 in Piazza Politeama.

Per domani, invece, sempre a Roma la Flc Cgil ha indetto una manifestazione nazionale dei lavoratori pubblici e della conoscenza (corteo dalle 14 da Piazza della Repubblica a Piazza del Popolo, conclude Susanna Camusso), alla quale parteciperanno anche gli studenti universitari guidati dall'Udu (Unione degli universitari). Sono previsti «pullman in partenza da tutte le città d'Italia, al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici del settore pubblico della Cgil, per ribadire che senza pubblico non c'è nessun futuro». Questo perché, dicono gli studenti, «crediamo che lo smantellamento della scuola e dell'università pubblica siano un pezzo del disegno generale di questo governo di distruzione dello stato sociale e del concetto stesso di pubblico».

La settimana prossima, il 12 ottobre, si muoverà la Cisl, che ha indetto nella capitale gli «Stati generali di scuola, università, ricerca, pubblico impiego, soccorso pubblico e sicurezza». A chiudere la striscia di proteste del mese di ottobre, sarà la Uil: per il 28 ottobre l'organizzazione guidata da Luigi Angeletti ha proclamato uno sciopero di tutto il pubblico impiego, quindi anche dei comparti Scuola, Università e Ricerca, contro le politiche del governo. Il sindacato ha organizzato una serie di manifestazioni nelle principali città italiane: in particolare, il 14 ottobre a Firenze ed il 21 ottobre a Milano. L'ultima si svolgerà venerdì 28 ottobre a Roma, in corrispondenza dello sciopero nazionale.