Vignali lascia la città ad un commissario dopo 4 anni
Il Sindaco uscente: «Ho sempre lavorato onestamente». Gli «indignados» esultano
PARMA - Parma è la seconda città emiliana, dopo Bologna, che passa in mano ad un commissario prefettizio in meno di un anno. Dopo una lunga agonia cominciata lo scorso giugno quando la Procura ha dato mandato di arresto per 11 tra funzionari pubblici e imprenditori di aziende misto pubblico-privato nell'ambito di un'inchiesta per tangenti nel settore della gestione del verde dei parchi pubblici. Da quel momento è stato un crescendo: debiti da tutte le parti, creditori a bocca asciutta, la maggioranza che comincia a scricchiolare così come comincia a traballare la credibilità del primo cittadino.
Pietro Vignali, successore di una delle migliori espressioni del «civismo» italiano, Elvio Ubaldi, non indietreggia di un millimetro, sempre spalleggiato dai suoi assessori. Così, mentre escono le immagini della Guardia di finanza che riprendono suoi stretti collaboratori nell'atto di ricevere mazzette di denaro (e in alcuni casi altri generi, come un Ipod) lui continua a dimostrare serenità e capacità di governo. Ma intanto la città è sempre più indignata: il centrosinistra chiede le dimissioni settimana dopo settimana, le associazioni e i movimenti dei cittadini (gli indignados) avviano la fase delle contestazioni, Confindustria non lo sostiene più, la Chiesa lo critica... la botta finale arriva lunedì, dopo l'arresto dell'assessore alla Scuola, Giovanni Paolo Bernini, ex braccio destro di Pietro Lunardi. Non sono sufficienti gli incontri della maggioranza delle ultime ore, perché Pdl e 'Parma Civica' hanno ormai deciso di «staccare la spina». Quello che rimane della giunta fa quadrato fino alle ultime ore, giusto il tempo di accogliere il decreto del governo che libera 73 milioni di euro e incassare il merito di quest'ultima operazione che sarà indispensabile per ripianare un po' il bilancio del Comune.
«Lascio da persona onesta che ha sempre lavorato per il bene della nostra città», ha scritto Vignali ai parmigiani in una lettera distribuita dai suoi addetti poco prima delle 21.
Il Pd non dovrà nemmeno a sforzarsi di raccogliere le firme per chiedere le sue dimissioni, dovrà però avviare il percorso delle primarie anche se si dice già pronto a governare. Il centrodestra, dopo essersi leccato le ferite, dovrà trovare una strategia per il dopo commissariamento. Tanti i malumori dentro il Pdl, in particolare per la disattenzione da parte dei piani alti alla vicenda di Parma.
La manifestazione indetta per domani dagli indignados con ogni probabilità salterà e le pentole e i fischietti per una volta serviranno per festeggiare la liberazione, mentre il Consiglio comunale che avrebbe proprio domani dovuto approvare un assestamento di bilancio, dovrà esplicare le formalità dopo l'annuncio di Vignali.