Manovra, via libero definitivo della Camera
Decreto da 53,3 miliardi per il pareggio di bilancio nel 2013. Berlusconi ai giornalisti: «Inventate meno favole». Bossi: «Non c'erano alternative». Colloquio Maroni-Casini a Montecitorio
ROMA - Via libera dell'aula della Camera alla manovra di ferragosto. I voti a favore sono stati 314, i voti contrari 300. Il decreto dopo la firma del presidente della Repubblica diventerà legge dello Stato. Nel primo pomeriggio, il governo aveva già incassato la fiducia con 316 sì e 302 no. L'ok della Camera arriva sullo stesso testo licenziato dal Senato dove il decreto, approvato dall'esecutivo a ridosso di ferragosto per fronteggiare le forti tensioni sui mercati finanziari, è stato profondamente modificato raggiungendo quota 53,3 miliardi nel 2013, anno in cui si dovrà raggiungere il pareggio di bilancio. Tra le principali misure del provvedimento, un nuovo giro di vite sulle spese dei ministeri e degli enti locali, l'innalzamento dell'età pensionabile delle donne, l'aumento dal 20% al 21% dell'Iva, il taglio delle agevolazioni fiscali, l'inasprimento della lotta all'evasione fiscale compreso il carcere per i grandi evasori, il contributo di solidarietà del 3% per i super ricchi e licenziamenti più facili.
Berlusconi ai giornalisti: «Inventate meno favole» - Nuova stoccata, seppure col sorriso sulle labbra, del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ai giornalisti. A chi lo ha avvicinato alla Camera al termine del voto sulla manovra, il premier non ha lasciato neanche il tempo di fare una domanda e ha detto: «Cercate di inventare meno favole ...». E di fronte ai tentativi dei cronisti di sapere se incontrerà i pm di Napoli, il Cavaliere ha fatto segno ai suoi collaboratori di andare via dicendo: «Andiamo un pò...»
Cicchitto: «Ora impegno su crescita e attacco al debito» -«Con i due voti oggi alla Camera, prima sulla fiducia, poi su quello finale è risultato evidente che la maggioranza mantiene la sua consistenza anche in occasione dell'approvazione di una manovra economica così impegnativa e anche dura. Adesso il Governo, sul piano economico, deve impegnarsi su due grandi questioni: la crescita possibile e l'attacco al debito pubblico». Lo dichiara Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera.
Bossi: «Non c'erano alternative» - La manovra appena approvata dalla Camera «è un buona cosa per l'Italia», ma soprattutto «non c'erano alternative». Lo dice Umberto Bossi, leader della Lega, interpellato in Transatlantico. Al suo partito Bossi rivendica poi il merito di aver «frenato le richieste di tagli alle pensioni che arrivavano dall'Europa».
Colloquio Maroni-Casini a Montecitorio - Colloquio a Montecitorio tra il ministro dell'Interno Roberto Maroni e il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. Il faccia a faccia si è svolto dopo l'approvazione della manovra.
Martino vota no, «al Paese servono riforme» - «Non voto questa manovra come non ho votato quella di luglio», perché «il Paese ha bisogno di riforme, non di manovre». Lo ha detto Antonio Martino, Pdl, in Aula alla Camera.
Della Valle: «Serve una squadra forte, no a Ministri inadeguati» - «Serve una squadra forte questo è indiscutibile. E non bisogna radicalizzare tra governo eccezionale e governo che deve cadere: questo agli italiani non interessa. Abbiamo bisogno di sicurezza e questa ce la dà un pezzo di Governo che secondo me già c'è e un altro pezzo che si deve aggiungere, ma questo domani mattina». Lo ha detto Diego Della Valle ospite della trasmissione Otto e Mezzo.
Riguardo a chi dovrebbe condurre la manovra in porto, Della Valle non ha dubbi: «Serve qualcuno che abbia le idee chiare e la mente fresca e si focalizzi su quello che realmente serve». Un imprenditore? «Per fare fare politica a livelli alti le caratteristiche dell'imprenditore non sempre servono, non tutte sono adatte, l'imprenditore è uno che pensa, decide e fa, mentre nella politica bisogna mediare». E aggiunge: «Non è detto che non possa essere proprio Berlusconi a liberare alcuni posti occupati da ministri inadeguati per la gravità della situazione». Secondo Della Valle infatti «un pezzo di Governo deve «essere completato» e «saranno poi questi giocatori a fare la loro partita. A me come imprenditore e italiano basterebbe questo, augurandomi che nel frattempo si faccia una nuova legge elettorale».