17 agosto 2025
Aggiornato 16:00
Anno scolastico al via

Scuola, Gelmini e Lupi trovano accordo su abilitazione insegnanti

Dopo le polemiche sospesa la raccolta firme sul sito appellogiovani.it. Il Ministro: «Sbaglia chi dimentica il sostegno di Berlusconi». Di Pietro: «Dalla Gelmini colpo mortale alla scuola»

ROMA - Dopo le polemiche dei giorni scorsi, si è svolta oggi pomeriggio a Palazzo Chigi, alla presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta una riunione sul tema dell'accesso alla professione di insegnante.
Erano presenti il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini, il vicepresidente della Camera ciellino Maurizio Lupi (Pdl) e alcuni tra i primi firmatari dell'appellogiovani.it.

La nota del Ministero - Il ministero - rende noto un comunicato del ministero - ha presentato i problemi aperti relativi all'attivazione dei Tirocini Formativi Attivi (Tfa) transitori di cui si è discusso in questi giorni. Le informazioni e i dati forniti dalle parti in causa permettono di delineare un quadro più positivo e suscettibile di un ulteriore miglioramento. Come risulta dai dati pubblicati il giorno 8 settembre sul sito del Miur, i posti disponibili erano già pari a 10.285. Sono stati implementati di ulteriori 3.000 posti riservati ai Tfa per le Scuole superiori, per un totale di 13.285 posti per i soli Tfa transitori, finalizzati al conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento nelle Scuole secondarie di I e II grado per l'a.a. 2011/12. Si è altresì sottolineato l'importante ruolo che le università sono chiamate a ricoprire in questa fase di attivazione dei Tfa transitori e dei futuri percorsi abilitanti.
Si prospetta dunque una situazione più favorevole che tiene conto anche delle esigenze dei giovani. I numeri dei posti che saranno assegnati risulteranno, infatti, dall'incrocio tra quelli pubblicati dal Miur e l'offerta formativa formulata dalle università. Il Ministero diramerà quindi una nota ai direttori degli uffici scolastici regionali e una nota alle università, incoraggiandole a presentare piani formativi sulla base delle loro capacità di offerta. Contemporaneamente viale Trastevere solleciterà i comitati regionali di coordinamento affinché recepiscano l'offerta formativa degli atenei e valutino la congruenza didattica delle proposte.
Le parti - sottolinea la nota - si sono dette reciprocamente soddisfatte dell'incontro. Viene, infatti, da un lato confermato nella sua sostanza il regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti (così come previsto dal Miur) e, dall'altro, valorizzato l'elemento dell'offerta formativa delle università nella determinazione del numero dei posti da assegnare per l'accesso alle abilitazioni. Contestualmente alla pubblicazione delle suddette note da parte del Miur viene sospesa la raccolta delle firme da parte del sito www.appellogiovani.it. All'uscita dell'incontro Lupi ha reso noto ai giornalisti che il premier Silvio Berlusconi «teneva molto» all'accordo raggiunto.

Gelmini: «Sbaglia chi dimentica il sostegno di Berlusconi» - «Silvio Berlusconi è colui che ha inventato il centrodestra in Italia. La sua visione e la sua azione politica hanno consentito a tante personalità, fino ad allora ai margini della vita politica del Paese, di assumere incarichi importanti. Qualcuno in queste ore sbaglia nel non ricordare che se siede ai vertici di regioni e città lo deve in gran parte ai voti personali del Presidente Berlusconi». Lo dichiara in una nota ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini. «Sbaglia inoltre, ma non è un errore nuovo, chi pensa di voler prescindere dalla figura di Berlusconi per costruire un rinnovato centrodestra. Berlusconi è il centrodestra e continuerà a guidare con successo il governo fino al 2013, perché così hanno voluto gli italiani nelle elezioni del 2008».

Di Pietro: «Dalla Gelmini colpo mortale alla scuola» - «La riforma Gelmini ha inflitto un colpo mortale alla scuola con tagli indiscriminati al personale, riducendo il numero degli insegnanti di sostegno e moltiplicando le classi-pollaio. Un Paese che non investe sull'istruzione e sulla ricerca è un Paese destinato al declino. Questo governo, che ci sta portando verso il baratro e che vuole scippare il futuro a milioni di giovani, vada a casa». Lo scrive il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, sulla sua pagina Facebook.