2 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Manovra economica

Massima vigilanza del Colle su iter testo. Incontro con Draghi

Oggi alla Camera dietrofront della Lega. Il Cavaliere: «Il testo non sarà rafforzato»

ROMA - L'Italia ce la può fare, a patto che ritrovi quel «cemento unitario» che la rialzò dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale. Parlando in occasione dei dieci anni dall'11 settembre, Giorgio Napolitano inserisce una vena di ottimismo nei suoi allarmi sulla situazione economica, politica e sociale del paese. Si può uscire dalla crisi, spiega il capo dello Stato, perchè l'Italia ha dei «punti di forza». Ma si può emergere dalle secche solo agendo insieme, nord e sud della penisola, e solo dopo aver capito «quanto sia cambiato il mondo», quanto non si possa «più ragionare come se stessimo nel 1980» e, soprattutto, quanto sia urgente risolvere «problemi irrisolti» che il paese «si trascina da troppo tempo dietro». Sono tre giorni che il presidente della Repubblica ripete queste parole, lo ha fatto da Palermo anche ieri e giovedì. Il quadro generale richiede appelli continui.

Stamane il capo dello Stato ha ricevuto il governatore uscente di Bankitalia, Mario Draghi, presidente designato della Bce. Un incontro deciso ieri, per approfondire i temi relativi alla crisi economica. E non sfugge che sia avvenuto all'indomani delle dimissioni di Juergen Stark, componente tedesco del board della Bce contrario al salvataggio dei titoli italiani e spagnoli da parte della Banca Centrale Europea.

Dopo l'appello di Napolitano sulla necessità di mettere mano a provvedimenti che favoriscano la crescita in Italia e l'annuncio da parte del ministro dell'Economia Giulio Tremonti che la prossima settimana il governo studierà misure in tal senso, al Colle resta alta l'allerta sull'iter della manovra economica. «C'è da portarla a termine», fanno notare. Il testo è ora alla Camera e, come da prassi costituzionale, nella fase di esame parlamentare il Quirinale non interviene. Ma non sfugge quanto accaduto stamattina in commissione Bilancio, dove la Lega ha fatto marcia indietro su alcuni emendamenti che avrebbero potuto reinserire nel testo misure previste inizialmente e poi annullate nel passaggio al Senato. Si trattava di: supertassa per i calciatori, abbassamento della soglia di reddito su cui applicare il contributo di solidarietà, tagli alle indennità dei parlamentari.

Al di là dei contenuti specifici, insomma, il timore è che anche alla Camera il passaggio in commissione svuoti la manovra, così come è avvenuto al Senato tanto da rendere necessaria la 'lettera di fuoco' del Quirinale lunedì sera, densa del pressing del Colle per rafforzare le misure. Intanto, Silvio Berlusconi dal canto suo esclude che la manovra possa essere rafforzata nei saldi: «No ritengo di no perchè questa manovra è stata fatta da noi seguendo tutte le indicazioni delle Banca Centrale Europea».