26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
La politica economica del Governo

Berlusconi: Manovra dettata dalla BCE, con la Lega «do ut des»

Il Premier ad Atreju: «Nessuno scontro con Tremonti, abbiamo lavorato spalla a spalla»

ROMA - Una manovra praticamente «dettata» dalla BCE, nei tempi e nei modi del pareggio di bilancio, su cui poi c'è stato un do ut des con la Lega tra contributo di solidarietà e pensioni. Silvio Berlusconi ricostruisce così, ospite di Atreju, la paternità e la genesi della manovra economica.
«Dalla Bce ci mandano una lettera riservata, scritta insieme a Bankitalia, che ci indica il 2013 per il pareggio di bilancio e anche in che modo preferirebbero che venisse raggiunto questo pareggio», è la ricostruzione di Berlusconi. Dunque «veniamo richiesti di una manovra di oltre 50 miliardi, difficilissima da fare, che deve essere pronta in tre giorni. Mi sono trovato a dover mettere d'accordo tutti i nostri alleati, i ministri, la Confindustria, la Confcommercio, i sindacati, in un tempo brevissimo e su una manovra che doveva essere quella richiesta dalla Bce» e che al tempo stesso «doveva avere i voti dei ministri e di tutta la maggioranza. Non è stato facile, abbiamo lavorato spalla a spalla con Tremonti nonostante le invenzioni dei giornali sulle lotte con lui, ma siamo riusciti ad approvare una manovra all'unanimità in Cdm per un pareggio di bilancio che manca dal 1876».
Il premier ha poi ricordato la riunione ad Arcore, «in cui abbiamo approvato delle modifiche: non l'Iva perchè non ho raggiunto l'accordo lì, ma abbiamo tolto il contributo di solidarietà che avevo dovuto accettare per far accettare alla Lega alcune nostre proposte sulle pensioni». Questo perchè «con la Lega è stato un do ut des».