24 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Un nuovo mistero nell'inchiesta sul delitto di Ripe di Civitella

Omicidio Rea, il giallo del fuoristrada

Il giorno del delitto un Carabiniere notò un veicolo scuro con due persone «accucciate» a bordo. Forse l'assassino ha lasciato un segno

ASCOLI PICENTO - Il 18 aprile scorso, nelle stesse ore in cui Melania Rea veniva uccisa, a Ripe di Civitella un maresciallo della caserma Clementi di Ascoli avrebbe avvistato un fuoristrada scuro che percorreva la strada provinciale che porta alla pineta a una velocità talmente elevata, che a un certo punto sbandò. A bordo, avrebbe riferito il militare ai pm Greta Aloisi e Davide Rosati, «c'erano due persone accucciate». La notizia non è ancora confermata, ma negli ambienti vicini alla Procura di Teramo.
Il maresciallo avrebbe anche notato che il veicolo era incidentato sul davanti.
Qualora la presenza del fuoristrada venisse confermata, si aprirebbero nuovi interrogativi nell'inchiesta che vede indagato per omicidio il marito di Melania, Salvatore Parolisi. Infatti, ci sarebbe da chiarire perché le due persone a bordo stavano «accucciate».

Forse l'assassino ha lasciato un segno - Ci sarebbe una traccia, un'impronta parziale che probabilmente è stata lasciata o dall'assassino o dal suo complice nella zona in cui c'era il sangue della ragazza.
Appare poco credibile che l'impronta sia stata lasciata quando la donna è stata uccisa perchè Melania è morta per un lento dissanguamento e quindi si pensa che l'omicida possa aver accoltellato la vittima per poi fuggire a gambe levate.
In prima istanza sarebbe logico pensare che l'impronta appartenga al marito essendo al momento individuato come unico colpevole; bisogna però ricordare che l'uomo ha consegnato ai Ris indumenti e scarpe che indossava il giorno della scomparsa e a seguito dei dovuti accertamenti, non sono stati rintracciati elementi accusatori.

Nuove soldatesse nella caserma di Ascoli - Reggimento Piceno: all’inizio di questa settimana è arrivato ad Ascoli il nuovo blocco di 400 volontarie che per le prossime nove settimane saranno addestrate nella stessa caserma.
Dopo il soggiorno alla ‘Clementi’, le soldatesse potranno essere destinate a tutti i reparti d’impiego dell’esercito italiano. In totale, le giovani vincitrici del terzo concorso dell’anno per volontarie in forma prefissata di un anno sono state 3.400, dislocate tra le sedi di Capua, Chieti, Montorio Veronese e, appunto, Ascoli.