20 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Guerra tra Procure

Tarantini, la Procura Lecce indaga su quella di Bari. La segretaria del Cav dai Pm

Nel mirino dell'inchiesta l'attività dei Magistrati del capoluogo pugliese. La segretaria del Premier ascoltata dai Magistrati napoletani. I coniugi Tarantini domani davanti al gip

BARI - La procura di Lecce ha aperto un fascicolo di inchiesta sul caso Tarantini. Oggetto dell'indagine questa volta non è però l'imprenditore barese ma il lavoro della procura di Bari: l'obiettivo dell'inchiesta, che al momento non ha indagati, è capire se ci siano state irregolarità nello svolgimento dell'inchiesta e se, come Tarantini millantava al telefono, davvero l'imprenditore avesse sponde all'interno della Procura.
L'indagine nasce infatti dalla trasmissione di alcune intercettazioni telefoniche da parte della procura di Napoli ai colleghi salentini. Telefonate nelle quali Tarantini parlava di piani comuni tra i suoi difensori e alcuni magistrati per fare in modo che non fossero rese pubbliche le telefonate con il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Ecco perchè stamattina il sostituto procuratore Antonio De Donno, della procura di Lecce, si è recato a Roma per sentire insieme con i colleghi napoletani gli avvocati Nicola Quaranta e Guido Perroni, gli avvocati che hanno difeso Tarantini nei procedimenti a suo carico.

Alla base delle indagini esposto ex pm di Bari al Csm - L'indagine della Procura di Lecce su presunte irregolarità nell'inchiesta condotta a Bari su Tarantini ha un filo diretto con la lunga lettera indirizzata il 9 luglio dall'ex sostituto procuratore di Bari Giuseppe Scelsi al Csm, missiva resa nota dall'edizione barese di Repubblica. Scelsi è stato trasferito dalla Procura di Bari a quella generale.
Nell'esposto al Consiglio superiore della magistratura l'ex titolare dell'inchiesta sul giro di prostituzione organizzato da Gianpaolo Tarantini a casa del presidente Silvio Berlusconi denunciava di non essere stato messo in condizioni di concludere l'inchiesta e criticava il procuratore capo Antonio Laudati, segnalando una serie di situazioni secondo lui illegittime delle quali sarebbe stato vittima nella gestione dell'inchiesta più delicata della procura di Bari. Nata nell'estate del 2008 e non ancora conclusa.

La segretaria del Premier ascoltata dai Magistrati napoletani - Si è concluso intorno alle 19.30 l'interrogatorio di Marinella Brambilla, la segretaria del premier Silvio Berlusconi ascoltata dai pm napoletani nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta estorsione da 500mila euro ai danni del Cavaliere che ha portato ieri all'arresto dell'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini e della moglie, e all'emissione di una terza ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell'editore Valter Lavitola.
La Brambilla, sentita come persona informata sui fatti, è stata per oltre due ore a colloquio con i magistrati interessati ad approfondire e chiarire alcuni aspetti emersi nel corso delle indagini. Le intercettazioni telefoniche hanno rivelato infatti contatti tra Lavitola e l'ufficio della Brambilla nei quali si farebbe riferimento a «fotocopie da stampare». Secondo gli inquirenti, quella espressione sarebbe in realtà un linguaggio in codice per indicare le somme di denaro che Lavitola, tramite un suo collaboratore, avrebbe ritirato per destinarne una parte a Tarantini. La segretaria del premier, al termine dell'interrogatorio, ha lasciato gli uffici della Procura di Napoli passando da un'uscita secondaria per evitare i giornalisti che attendevano all'ingresso principale.

I coniugi Tarantini domani davanti al gip - È fissato per domani mattina l'interrogatorio di garanzia di Gianpaolo Tarantini e di sua moglie, tappa obbligata dell'inchiesta sulla presunta estorsione da mezzo milione di euro ai danni del premier Silvio Berlusconi.
L'indagine ha portato ieri mattina all'arresto di Tarantini, l'imprenditore barese di 36 anni, e di sua moglie Angela Devenuto, di 34, e domani i due indagati compariranno davanti al gip Amalia Primavera, il gip che ha firmato il provvedimento di custodia cautelare accogliendo la richiesta dei pm Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock, titolari del fascicolo.