12 ottobre 2025
Aggiornato 05:30
Manovra economica | Opposizioni

Bersani: «Il Parlamento prenda in mano la situazione»

Il leader del PD: «Governo e maggioranza non sono in grado». Casini: «Sì al confronto, ma non si sa cosa vuole il Governo». Di Pietro: «Il Governo è incapace di intendere e di volere»

ROMA - La maggioranza è «nel caos», è tempo che il Parlamento «prenda in mano la situazione». Lo ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani: «Da molto tempo diciamo che maggioranza e Governo non sono in grado di portarci fuori dai pericoli, ma solo di aggravarli. Una conferma inequivocabile viene dal caos di questi giorni, che espone il nostro Paese a rischi davvero seri. A questo punto, il Parlamento prenda in mano la situazione con un'assunzione di responsabilità alla quale, pur dall'opposizione, ci rendiamo disponibili con le nostre proposte. Poi, il Governo prenda finalmente atto della sua condizione e passi la mano».

Veltroni: «Sarabanda segno totale dell'incapacità del Governo» - «Pantomima ignobile, sarabanda generale». L'ex segretario del Pd Walter Veltroni, ospite su La7 a In onda dice convinto che la confusione in esecutivo e maggioranza «precipitate in queste ore è indice della totale incapacità e della irresponsabilità assoluta di chi purtroppo ci governa e dovrebbe guidare il Paese in un momento difficilissimo».

Di Pietro: «Il Governo è incapace di intendere e di volere» - «Siamo di fronte a un governo incapace di intendere e di volere, imbambolato e rincretinito, da cui ormai c'è poco da aspettarsi. L'unica soluzione è mandarlo a casa» e siccome «questo Parlamento non ci riesce, i cittadini sono pregati di farlo al più presto». Il leader Idv Antonio Di Pietro ha denunciato con forza la gravità della confusione in esecutivo e centrodestra su contenuti e cifre della nuova manovra economica anti crisi.
«Il governo oramai viene smentito dalla sua stessa maggioranza - ha sottolineato- che ha presentato 600 emendamenti» e ancora non riesce a presentare una manovra che sia credibile». Con l'aggravante che ad essa ormai «mancano anche i requisiti di luogo e di formalità» come «sopratutto manca un verbale» che ne certifichi i contenuti. «Come fa il governo - ha domandato Di Pietro- a presentare una manovra senza passare per il Consiglio dei ministri?» posto che » si riunirà anche domani mattina ma della manovra non parlerà: fanno passare Arcore per un Consiglio dei ministri...?».

Casini: «Sì al confronto, ma non si sa cosa vuole il Governo» - «Vogliamo sapere dal governo che idea ha. Ci viene chiesto il confronto e noi accettiamo, ma oggi il governo ha di nuovo cambiato le cose su tre-quattro punti fondamentali» della manovra. Lo dice Pier Ferdinando Casini intervistato da Sky Tg24. Il leader dell'Udc continua: «Ma con chi dobbiamo confrontarci se non si sa cosa vogliono?«
Per Casini «dobbiamo uscire da fumogeni e chiacchiere e passare ai fatti».

Belisario (Idv): «Siamo alla farsa del migliore Totò, ma fa piangere» - «Se non ci fosse da piangere per il Paese ci sarebbe da ridere. Sembra, infatti, di assistere ad una delle migliori farse di Totò. Peccato che le manovre economiche siano una cosa seria, ma mi sa che né Berlusconi, né Tremonti né tutta la corte dei miracoli che guida questa maggioranza se ne rendano conto». Lo ha affermato il presidente dei senatori Idv Felice Belisario, commentando la confusione su contenuti e cifre delle modifiche di governo e maggioranza alla manovra.
«Prima hanno negato la crisi, poi di fronte all'aut-aut dell'Europa hanno varato una manovra vergognosa e iniqua. Sono passate tre settimane da allora e che è successo? Nulla. Anzi peggio. La situazione in cui ci troviamo - ha aggiunto - è peggiore di quella di prima».

Bocchino: «Solo brutte figure, ora il buco passa da 5 a 7 mld» -«L'inevitabile retromarcia sulle pensioni è l'ennesima brutta figura di una maggioranza ormai allo sbando, con la conseguenza che il buco passa da cinque a sette miliardi, obbligando il governo o all'aumento dell' iva o a un'ulteriore manovra entro la fine dell'anno». Lo dichiara il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, che aggiunge: «Si conferma quindi il nostro giudizio negativo su un impianto che non dà alcuna garanzia sui saldi e che non coinvolge l'opposizione, in particolare chi, come Fli e il Terzo Polo, ha avanzato proposte ragionevoli e condivisibili».