19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Unità di coordinamento della Regione Lazio

Test della Tbc, altri 5 neonati positivi al Gemelli

Quattro bimbe e un maschietto, le famiglie sono state avvisate. La Procura di Roma vaglia le procedure interne del Gemelli. Ricorso del Codacons contro la Commissione «regionale»

ROMA - E' tornata a riunirsi oggi, come previsto, l'Unità di coordinamento della Regione Lazio, presieduta dalla presidente Renata Polverini, chiamata a gestire l'attività di controllo sui nati al Policlinico Gemelli inseriti nel programma di sorveglianza sulla tubercolosi e che ha fatto il punto della situazione sulle operazioni di verifica e prevenzione.
Oggi sono emersi 5 nuovi casi positivi. Le famiglie sono state già avvisate. Si tratta di 4 femmine e 1 maschio, di cui 2 nati nel mese di giugno, 1 nel mese di luglio, 1 nel mese aprile e 1 nel mese di febbraio. Complessivamente ad oggi sono state effettuate 1.058 visite e test di cui sono pervenuti 829 risultati, dei quali 57 emersi come positivi, con una media del 6,9 %.
L'Unità di coordinamento, attraverso i suoi esperti, ricorda che la positività al test non significa malattia ma esprime l'avvenuto contatto con il bacillo. «Pertanto - precisa una nota - anche sui nuovi 5 neonati positivi sono stati già programmati ulteriori controlli e sarà proposta la profilassi prevista dal protocollo predisposto dall'Unità di coordinamento regionale. La profilassi, definita anche dalle linee guida internazionali, evita il rischio di sviluppare la malattia a seguito dell'avvenuto contatto con il micobatteri«o. L'Unità di coordinamento precisa, inoltre, che dei neonati risultati positivi fino ad oggi e sottoposti agli ulteriori controlli previsti nessuno è risultato ammalato. Per domani sono stati fissati 136 appuntamenti.

La Procura di Roma vaglia le procedure interne del Gemelli - Quale sono le procedure di controllo messe in atto dal Policlinico Gemelli per accertare le condizioni di salute dei propri dipendenti? E' questo l'interrogativo che è stato posto dagli inquirenti della Procura di Roma a 4 funzionari dell'ospedale, ascoltati oggi come testimoni nell'ambito dell'inchiesta sul caso dell'infermiera affetta da Tbc.
L'aggiunto Leonardo Frisani e il pm Pioletti vogliono capire quali sono i metodi e i meccanismi interni del Policlinico. Ad oggi sono 52 i bambini risultati positivi al test sulla positività alla tubercolosi. I magistrati, sulla base di quanto acquisito e ricostruito dal Nas dei carabinieri, stanno anche verificando se il personale del reparto neonatale, dove sarebbe avvenuto il contagio, è sottoposto a particolari controlli.

Le opposizioni chiedono la convocazione della Commissione Sanità - Fronte comune delle opposizioni in consiglio regionale del Lazio per quel che riguarda il caso dell'infermiera del policlinico Gemelli affetta da tubercolosi.
Il vicepresidente della commissione Sanità, Giulia Rodano (IdV), e i consiglieri Enzo Foschi (Pd) e Rocco Berardo (lista Bonino Pannella), hanno chiesto oggi «La convocazione urgente della commissione Sanità del Consiglio regionale e successivamente un Consiglio straordinario per essere informati sulla situazione del focolaio di tubercolosi che ha contagiato alcuni bambini nati presso il Policlinico Gemelli.«

Ricorso del Codacons contro la Commissione «regionale» - Proseguono le iniziative del Codacons dopo il caso dell'infermiera del policlinico Gemelli affetta da tubercolosi. Oggi, l'associazione dei consumatori ha infatti annunciato un nuovo ricorso dopo aver presentato ieri un esposto alla Procura di Roma in cui veniva messo in evidenza come il marito dell'infermiera avesse contratto la tbc nel 2004. Questa mattina, ha fatto sapere l'associazione dei consumatori, è stato notificato alla governatrice del Lazio, Renata Polverini, il ricorso al Tar che contesta anche la commissione costituita a via Cristoforo Colombo e formata da soggetti gestiti dal Ssn, ossia dalla Regione stessa. Nel ricorso si chiede che la commissione sia integrata da sanitari di fiducia delle famiglie e della sanità militare, a garanzia di imparzialità e indipendenza.
Parallelamente a questa iniziativa, i consumatori sono tornati ad attaccare sul possibile contagio del marito dell'infermiera.
Questi, ha ribadito il Codacons, «aveva la pleurite tubercolare come da noi denunciato nell'esposto che da ieri è sul tavolo del Procuratore capo della Repubblica di Roma e del presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Ciò significa che la TBC addirittura dai polmoni , dove si trovano normalmente i bacilli nei bronchi e nei bronchioli, si era diffusa anche alla pleura.
La TBC alla pleura, quindi, dimostra la forte aggressività della malattia, molto contagiosa. Erano, quindi, sette anni che la situazione era a rischio. Sarebbe bene - questo il consiglio del Codacons - che la Polverini, quindi, confessasse dove lavorava anche il marito dell'infermiera, prima che sia il Codacons a rivelarlo facendole fare una nuova pessima figura».
«Come è possibile - si è chiesto il presidente del Codacons Carlo Rienzi - che il sistema di profilassi e comunicazione obbligatoria di tali malattie che il SSN dovrebbe avere non ha così clamorosamente funzionato. Ora non resta che controllare tutte le migliaia di bambini e genitori che hanno frequentato ospedali e reparti in cui soggetti infetti hanno prestato servizio. E' un gravissimo atto di accusa contro la Regione e la ASL la dichiarazione diffusa ieri dal Gemelli secondo cui non gli sarebbe stato comunicato nulla della malattia del marito. Ora - hanno concluso i consumatori - la Magistratura dovrà acquisire le richieste di congedo per malattia dei due, per capire se era possibile conoscere il loro grave stato di infettività».