20 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Riunione al Senato per il PDL

Alfano: «La Manovra non è il Vangelo»

Il Segretario del PDL sfida Bossi sull'abolizione di tutte le Province, ma «cede» sulle pensioni: «C'è la Lega, non siamo su un'isola deserta»

ROMA - «Per quanto mi riguarda sono qui senza vincoli orari, possiamo restare riuniti a discutere fino a domattina...». Il segretario del Pdl Angelino Alfano apre così la riunione al Senato con i direttivi dei gruppi del Pdl. Uno stimolo al dibattito, un invito rivolto a tutti i deputati a inviare proposte ed idee per emendare la manovra. Sarà il segretario in persona a fare da snodo con Palazzo Madama, visto che le modifiche saranno apportate solo al Senato, in prima lettura.

Il segretario chiede il confronto e il dibattito, arriva nella sala di Palazzo Madama dopo un'intensa giornata di incontri e contatti con i big del partito durante i quali ha già messo a punto la linea politica da presentare ai parlamentari. Accetta di ascoltare tutti e si rivolge neanche tanto implicitamente ai frondisti quando dice, mandando un segnale: «Tutte le proposte giunte in questi ultimi giorni non sono nuove, erano già state vagliate prima di varare il decreto, nulla è nuovo. Si era deciso di non inserirle nel primo testo». Come a dire, nessuno ha in tasca la verità e bisogna fare i conti con la realtà e le difficoltà del momento.

«La Manovra non è il Vangelo» - A «saldi invariati» si può ragionare di tutto, fermo restando che il ministro Tremonti «si è mosso tra paletti molto stretti». La manovra comunque «non è il Vangelo» ed è «emendabile». Non però toccando le pensioni, anche se al diktat leghista Alfano e Cicchitto rispondono con una proposta che non sarà gradita dai padani: aboliamo tutte le Province. Per il resto, è possibile «ragionare» del contributo di solidarietà, dice, senza spiegare se la strada possa essere quella di alzare la soglia di reddito o addirittura di cancellare la nuova norma.

«Siamo all'interno di una coalizione» - Bisogna fare i conti con la realtà, insiste il segretario, perché «se fossi su un'isola deserta e potessi essere l'unico legislatore» allora tutto sarebbe più semplice, ma «siamo all'interno di una coalizione». Soddisfatto Alfano lo è soprattutto per un Pdl che discute e si confronta, «siamo in 98 il 24 agosto», ottimo esempio di partecipazione di «un partito che si confronta con la Lega e talvolta anche con il governo». Anche Berlusconi, annuncia Alfano, «è orgoglioso» e entro domenica annuncerà le proprie proposte migliorative a un decreto che resta comunque «inevitabile». Sono quasi le 21, per il segretario arriva il momento dell'ascolto dei gruppi parlamentari e dei frondisti.

Cicchitto ad Alfano: «Abolire tutte le Province» - Il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ha proposto alla riunione dei direttivi dei gruppi parlamentari del Pdl di modificare la manovra prevedendo l'abolizione di tutte le Province, e non solo delle più piccole.
Intervenendo subito dopo, anche il segretario, Angelino Alfano, si è detto d'accordo con la proposta. Una posizione 'storicamente' non condivisa dalla Lega.

Formigoni: «Ragioniamo su aumento 2% Iva su lusso» - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni torna a proporre un aumento dell'Iva sui beni di lusso nell'ordine dell'1,5-2 per cento e dice no ad un aumento indiscriminato dell'imposta sul valore aggiunto per i beni di prima necessità. «Se ne sta ragionando - ha detto Formigoni, che oggi ha incontrato ha incontrato il coordinatore del Pdl Angelino Alfano a Rimini - Non credo che l'aumento identico per tutti i generi di un punto percentuale dell'Iva. Ma occorre distinguere i beni di prima necessità, su cui l'Iva non va aumentata e i beni di lusso, su cui l'aumento potrebbe essere dell' 1,5-2 per cento.
Se ne sta ragionando alla ricerca della soluzione», ha detto Formigoni ai microfoni di Sky Tg24.
Il presidente della Regione Lombardia ha parlato di «aperture» da parte del governo sulla «ricerca di quello che permetta di incidere di meno sulle tasche dei cittadini», che rischiano di pagare attraverso un restrizione dei servizi il taglio dei trasferimenti agli enti locali. E sullo spinoso nodo delle pensioni, Formigoni osserva che «Con la Lega si può discutere sulla base di un affermazione: nessuno vuole tagliare le pensioni a chi già le riceve. Però possiamo e dobbiamo aumentare l'età pensionabile. Questa è una prospettiva su cui stiamo lavorando».