16 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Terrorismo | Pakistan

Attentato contro una moschea, almeno 33 i morti nel Khyber

I feriti sono un centinaio. Karachi in preda alle violenze, 52 morti in tre giorni. Napolitano: «Italia vicina ai pakistani nel dire no a terrorismo»

ISLAMABAD - E' salito ad almeno 33 il numero dei morti nell'attentato dinamitardo contro una moschea avvenuto nella regione pachistana del Khyber, nella zona nordoccidentale del Paese sotto il controllo dei clan tribali: lo hanno reso noto le autorità di Islamabad, precisando che i feriti sono un centinaio.
L'ordigno è esploso nel momento in cui centinaia di fedeli si erano radunati per la preghiera del venerdì nella moschea di Jamrud, 25 chilometri a sudest di Peshawar; l'attentato non è stato rivendicato ma le autorità puntano il dito contro i talebani pachistani che hanno proclamato un jihad contro il governo di Islamabad, colpevole di essersi alleato agli Stati Uniti.

Karachi in preda alle violenze, 52 morti in tre giorni - Almeno 52 persone sono state uccise negli ultimi tre giorni a Karachi, megalopoli del sud del Pakistan funestata da rivalità crescenti a livello politico e tra organizzazioni malavitose. Lo ha indicato la polizia.
La capitale economica del Paese continua a essere colpita ogni giorno da decine di omicidi, malgrado il dispiegamento a luglio di molte centinaia di rinforzi di polizia e paramilitari, prova dell'impotenza delle autorità a reprimere queste violenze, le più gravi degli ultimi quindici anni.
«Almeno 31 persone sono state uccise ieri e altre quattro questa mattina», ha dichiarato il capo della polizia della città, Saud Mirza, che ha aggiunto: «Con le diciassette vittime di mercoledì, questo porta il totale a 52 morti in tre giorni». Un responsabile dei servizi di sicurezza ha confermato questo bilancio sotto copertura di anonimato, accusando di questi omicidi le bande criminali di questi omicidi.

Napolitano: «Italia vicina ai pakistani nel dire no a terrorismo» - «La notizia dell'odioso attacco terroristico oggi alla moschea Jamea Masjid di Masrood, con un drammatico bilancio di vittime, mi ha profondamente colpito e addolorato». Lo scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato al Presidente della Repubblica islamica del Pakistan, Asif Ali Zardari.
«Di fronte a questo atto di insensata violenza, ispirato ad una cieca volontà di morte, l'Italia si stringe all'amico popolo pakistano, con il quale condivide il più fermo rifiuto del terrorismo e la speranza che la pace possa finalmente affermarsi nella regione - continua il capo dello Stato - Con questi sentimenti di affettuosa vicinanza formulo, a nome mio personale e di tutto il popolo italiano, il più sincero cordoglio, di cui la prego di volersi rendere interprete anche con le famiglie delle vittime».