Berlusconi: «Scudati? Tassa dell'1-2%». Di Pietro: «Non ci credo»
«Sole 24 ore»: Il Premier prende tempo sulla proposta Pd-Idv . Corsaro: «Dubbi su legittimità». Boccia (Pd): «La tassa sui capitali scudati ostacolata da Tremonti»
MILANO - «Tra gli interventi di correzione della manovra di Ferragosto, spunta l'ipotesi, lanciata da Pd e Idv, di un prelievo sui capitali rientrati con lo scudo fiscale, su cui il premier prende tempo». E' quanto scrive oggi, tra gli altri quotidiani, Il Sole 24 ore. «Si tratterebbe - aggiunge - di una tassa una tantum dell'1-2%. Secondo la relazione tecnica, intanto, il contributo di solidarietà in tre anni frutterà introiti per 3,8 miliardi».
Di Pietro: «Non credo che il Governo tasserà gli scudati» - «Tra il dire e il fare c'è di mezzo il governo Berlusconi e i tanti suoi amici scudati. Solo quando lo faranno veramente ci crederò». Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, con un'intervista al quotidiano online Affaritaliani.it, si dimostra scettico sull'effettiva volontà del governo di voler tassare il capitali scudati. «Se lo fanno - ha spiegato Di Pietro - lo devono fare sostanzialmente: se introducessero un finto contributo di solidarietà, magari dell'1%, sarebbe l'ennesima presa in giro».
Ad ogni modo «Il governo deve prendere atto che non è una loro proposta, ma nostra e ultimamente anche del Pd. Introdurre questa tassazione è doveroso in un momento in cui è necessario trovare soldi non colpendo le fasce più deboli. Il fatto - ha spiegato è che questo governo fino ad ora ha fatto l'esatto contrario. Ripeto, fino a quando non lo fa non ci credo».
Su un'altra questione calda del momento, ovvero un possibile intervento sull'Iva, Il leader dell'Idv ha chiarito: «il partito ha fatto una sua proposta per 70 miliardi nella quale abbiamo individuato dove trovare i soldi. Invece di colpire i consumi e meglio far tornare in patria i soldati che si trovano in Libia e in Afghanistan».
Corsaro: «Dubbi su legittimità tassazione scudati» - «Permangono delle perplessità rispetto alla regolarità di un provvedimento del genere che interverrebbe in maniera postuma su un altro provvedimento. Sulla riproposizione di una tassa sulla stessa misura ho francamente qualche dubbio di legittimità». Massimo Corsaro, vice capogruppo del Pdl alla Camera, con un'intervista al quotidiano online Affaritaliani.it, stoppa l'ipotesi di una tassazione sui capitali rientrati in Italia dall'estero. E apre all'aumento dell'Iva e dell'età pensionabile: «Potrebbero essere strumenti alternativi all'aumento dell'Irpef» Per quel che riguarda l'ipotesi di tassare i capitali scudati, Corsaro ha sottolineato: «Diciamo che c'è chi è sostenitore di questo strumento ma francamente più che averlo letto non ho sentito fare questa proposta in nessun ambito istituzionale. E poi permangono delle perplessità rispetto alla regolarità di un intervento del genere che interverrebbe in maniera postuma su un altro provvedimento».
«Sui fondi scudati - ha rilevato - il tema non è quello di ritassare capitali che abbiamo fatto rientrare all'epoca. Il tema è capire perché dei 105 miliardi di euro rientrati solo una parte molto ridotta è stata reinvestita nelle aziende. Noi abbiamo imprese sottocapitalizzate e un'economia bisognosa di risorse per riqualificarsi: per questo dico che dovremmo semmai incentivare quanti hanno beneficiato dello scudo a prendere quei quattrini che sono stati rimessi nelle loro tasche per ricapitalizzare le proprie aziende». Per questo «Sarei disponibile a proporre una forma di defiscalizzazione degli incrementi di capitale per incentivare gli imprenditori ad usare questi soldi».
Donadi: «E' una nostra idea, ma no all'1%» - «Ci fa piacere che oggi sia il governo che l'opposizione si dichiarino favorevoli alla proposta di Italia dei Valori di chiedere un contributo di solidarietà a tutti gli evasori fiscali che, con un modesto 5 per cento di tassazione, hanno fatto rientrare in Italia quasi 110 miliardi di euro di capitali illecitamente portati all'estero. Ancora più piacere ci avrebbe fatto che il Partito Democratico riconoscesse che la proposta era partita da noi e non cercasse d'intestarsene la paternità». Lo dice in una nota il capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, Massimo Donadi, che precisa: «Italia dei Valori ha fatto questa proposta una prima volta con un emendamento alla Finanziaria 2010 ed una seconda volta nella contromanovra presentata lo scorso luglio, dove è previsto un contributo di solidarietà del 7 e mezzo per cento a carico degli evasori. Ora al governo - conclude Donadi - diciamo che prevedere un prelievo dell'1 o 2 per cento sui capitali scudati, equivale a dare uno schiaffo a quegli italiani cui stiamo chiedendo enormi sacrifici».
Boccia (Pd): «La tassa sui capitali scudati ostacolata da Tremonti» - «La proposta del Pd di un prelievo sui capitali rientrati con lo scudo fiscale è seria ed utile, come dimostra il dibattito aperto ieri dalle dichiarazioni, seppur caute, del presidente del Consiglio». Lo ha detto Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni Economiche del Gruppo del Pd alla Camera, secondo il quale «la tassa su capitali scudati è ostacolata da Tremonti».
«E' triste - prosegue Boccia in una nota - sapere che il ministro dell'Economia, nel mezzo di una delle crisi depressive più grave della nostra storia, si appresti a chiedere il voto del parlamento per tagliare risorse agli enti locali o per strizzare i redditi di chi già guadagna poco, invece che prendere seriamente la nostra proposta. Probabilmente l'idea di tassare solo dell'1-2% i capitali rientrati con lo scudo, anticipata oggi, è proprio farina del suo sacco: ma a questo punto, in tempi di trasparenza, non sarebbe né provocatorio né populista chiedere al fiscalista Tremonti - conclude l'esponente Pd - quanti dei suoi clienti hanno aderito allo scudo fiscale e quindi sarebbero chiamati a pagare».
Lauro (Pdl): «Emendamento per confisca beni agli evasori fiscali» - «Uno dei nodi irrisolti della manovra Tremonti è la lotta all'evasione fiscale, all'esportazione dei capitali e all'economia in nero. Le misure proposte risultano dei semplici palliativi, senza coraggio. Proporrò, direttamente in Aula, al Senato, un emendamento-choc, che paragona i grandi evasori, gli esportatori di capitali e i produttori in nero ai grandi criminali, con la sanzione della confisca totale dei beni, prevista dalle norme antimafia, compresi i capitali scudati». Ad annunciarlo è stato il senatore Pdl Raffaele Lauro, membro della Commissione Affari Costituzionali e della Commissione Antimafia.
«Basterebbe questa norma, di assoluta deterrenza e di pubblica moralità, a portare i recuperi ad almeno a 50 miliardi di euro, per anno, da destinare all'abbattimento del debito pubblico, altro che ticket sulle categorie meno abbienti per le prestazioni sanitarie. A differenza di quanto avviene nelle altre democrazie occidentali dove un grande evasore fiscale, un esportatore di capitali all'estero e un produttore in nero vengono giudicati, dalla coscienza collettiva, come dei traditori della patria e dei criminali, nel nostro Paese - ha spiegato - residua una sorta di atavica indulgenza psicologica, che favorisce le aree di illegalità, nelle quali sguazza la criminalità organizzata. Riflesso di questa mentalità, nel decreto Tremonti, sono proprio le norme antievasione».
Belisario: «Lotta all'evasione solo uno spot» - «La manovra è espressione di un Governo pavido e barcollante, incapace di affrontare strutturalmente la crisi con criteri di giustizia ed equità. La lotta all'evasione è a mala pena uno spot, il Governo non vuol colpire evasori, corrotti, delinquenti. Su questo daremo battaglia». Così il Capogruppo dell'Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, ha commentato duramente le misure previste dal governo per far fronte alla crisi economica.
«Dai ticket alle pensioni, dai diritti dei lavoratori ai trasferimenti agli enti locali - ha aggiunto - questa manovra colpisce le categorie più in difficoltà, salvaguardando invece chi continua impunemente a beffarsi del fisco grazie a condoni, scudi e depenalizzazioni regalati da Berlusconi. Il divario tra pochi arricchiti e molti impoveriti è insostenibile, serve una mobilitazione dal basso per costringere l'Esecutivo a fare i conti con il Paese reale: è chiaro infatti che una tassa dell'1% sui capitali scudati è una proposta ridicola di fronte alla dimensione della crisi».
«Siamo aperti al confronto - ha ribadito Belisario - ma diamo a Cesare quel che è di Cesare: l'IdV ha presentato questa proposta nella scorsa finanziaria, contrastata da destra e da sinistra, e prevedeva un forte contributo di solidarietà a carico di chi ha illecitamente esportato capitali all'estero, spesso frutto di azioni criminali. Se son rose fioriranno - ha concluso Belisario - ma nel Governo vediamo solo spine».