Berlusconi, il PDL e la manovra senza padri
Il Premier: «Modifiche? Si ma a saldi invariati». Crosetto: «Necessario cambiare l'architettura dello Stato». Bondi: «Condivisibile la ricetta del professor Giavazzi»
ROMA - Una passeggiata a Portorotondo con i nipotini, e anche Silvio Berlusconi entra nel dibattito che infervora la politica sui cambiamenti da apportare in sede parlamentare alla manovra da 45,5 milioni di euro varata venerdì per decreto. E ripete il mantra della maggioranza: sì alle modifiche, ma «I saldi della manovra devono essere assolutamente invariabili. Ma se durante il percorso parlamentare emergono delle nuove idee che siano migliorative dei provvedimenti adottati nulla osta a che siano accolti». Insomma i tagli si possono spostare, non eliminare.
Crosetto: «Necessario cambiare l'architettura dello Stato» -«Non esistono frondisti ma persone che hanno idee e vogliono proporle al Pdl». Con queste parole il sottosegretario Guido Crosetto, ha aperto l'intervista rilasciata questa sera al Tg1. Parlando delle possibili modifiche alla manovra, avanzate da alcuni esponenti «delusi» del Pdl, Crosetto ha spiegato: «Bossi ha detto che non devono essere toccate le pensioni, ma nessuno vuole farlo. Ma penso che si possa aprire con la Lega un dibattito sull'innalzamento dell'età pensionabile». Per quel che riguarda possibili aumenti dell'Iva, Crosetto ha chiarito: «Berlusconi dice che può essere recessiva e sul 4%, sui beni primari, è vero. Ma sui beni al 10% e sul 20% si può ragionare anche in Italia come in altri Paesi europei».
Ad ogni modo, il parlamentare, ha ribadito: «La mia non è una critica, ma vorrei una manovra che contenesse alcuni punti.
Bisogna lavorare perché nei prossimi anni ci sia una crescita e invece ho paura che se la manovra non viene equilibrata si ferma il Pil rendendo inutili i sacrifici di questi anni». La ricetta di Crosetto, parte però da un assunto: «Se non cambiamo la struttura dello Stato, che produce costi, non risolviamo nulla».
Alemanno: «Si alla tassazione delle transazioni finanziarie» - «E' assolutamente condivisibile l'idea lanciata da Angela Merkel e Nicolas Sarkozy di mettere una tassazione sulle transazioni finanziarie». Anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno si è detto favorevole alla proposta lanciata nel corso della conferenza stampa al termine dell'incontro fra il Presidente francese ed il Cancelliere tedesco. «Questo - ha sottolineato Alemanno - permetterebbe non solo di trovare una copertura alternativa ai troppi tagli lineari imposti dall'attuale manovra, ma sarebbe un importante freno per le operazioni di speculazione finanziaria. Dall'Europa ci viene un altro autorevole suggerimento per modificare, a saldi invariati, la manovra economica approvata dal Governo».
Galan: «Comma 31 norma illogica, inutile e grossolana» - «Stamane, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto-legge n. 138 contenente la manovra economica approvata venerdì scorso in consiglio dei ministri, ho verificato con i miei uffici l'esatto impatto del comma 31 dell'art.1, che prevede la soppressione degli enti pubblici non economici che abbiano meno di 70 dipendenti. Purtroppo a rischiare l'estinzione non è solo l'Accademia della Crusca, che già ieri ha levato la sua voce di protesta, ma anche istituzioni prioritarie per la storia e la cultura italiana». Ha spiegarlo in una nota è stato il ministro dei beni Culturali, Giancarlo Galan, che ha chiarito: «Mi riferisco, ad esempio, all'Accademia dei Lincei, alla Scuola Archeologica di Atene ed agli Istituti Storici Italiani. Ne ho citati alcuni, ma ve ne sono anche altri non ricadenti nelle competenze dirette del mio Ministero, ma non per questo mi preoccupa meno la loro estinzione. La norma in questione è del tutto inutile, illogica e grossolana. Va immediatamente cancellata ed a questo proposito firmerò io stesso un emendamento soppressivo del comma 31, se non avrò certezza di un chiaro intervento in questa direzione».
Il ministro si è detto «d'accordo sulle misure che devono contenere la spesa pubblica, ma questa del comma 31 non ha nulla a che vedere con la crisi economica mondiale e con i risparmi che servono per rassicurare i mercati europei. Non posso permettere - ha concluso - leggerezze sulla tutela delle istituzioni culturali italiane e sul loro, necessario, sostegno economico».
Brambilla: «La liberalizzazione dell'apertura dei negozi è una rivoluzione» - La manovra contiene misure di «grande importanza», che sono «volte a ridurre strutturalmente una spesa pubblica che aveva, da tempo, superato ogni livello di sopportabilità.». Lo dichiara in una nota il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla.
«Si va verso la realizzazione di un modello di apparato snello e meno costoso - continua il ministro - e certamente più idoneo ad affrontare i problemi di un'Italia che, solo così, potrà tornare a essere competitiva e ben rispondente alle esigenze dei cittadini. Ed è questo un presupposto irrinunciabile per la crescita e lo sviluppo, anche nel settore del turismo».
Brambilla aggiunge che «i risultati positivi dello scorso anno e della prima parte del 2011, caratterizzati da un significativo aumento dei turisti internazionali e della spesa da loro generata, oltre che da un dinamismo del turismo nazionale, premiano il grande lavoro svolto ed evidenziano come il settore sia il nostro asset più strategico. Per questa ragione, ho voluto sostenerlo con un provvedimento che considero una vera e propria rivoluzione per l'Italia: la liberalizzazione degli orari e dei giorni di apertura dei negozi in tutti i Comuni del territorio».
Bondi: «Condivisibile la ricetta del professor Giavazzi» - «Credo che collocare sul mercato le azioni ancora detenute dallo Stato di società come l'Eni, l'Enel, la Finmeccanica, nonché di privatizzare le Poste, il Poligrafico dello Stato, la Cassa depositi e prestiti, come ha giustamente suggerito il professor Giavazzi sulle colonne del Corriere della Sera, sarebbe una ottima soluzione». La riflessione arriva dall'ex ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, che ha poi spiegato: «Si affronterebbe finalmente alla radice quella presenza dello Stato nell'economia, che rappresenta in Italia un elemento distorsivo nell'ambito dello sviluppo del mercato e corruttivo nella sfera politica».
«In secondo luogo - ha aggiunto - questa misura determinerebbe un notevole impulso alla ripresa degli investimenti e alla competitività della nostra economia. Infine, consentirebbe al governo di ripianare il debito pubblico senza gravare sul reddito dei ceti medi e affrontando strutturalmente i problemi di bassa crescita della nostra economia».
Cicchitto: «Sulle pensioni Brunetta in cdm non era isolato» - «A dir la verità la tesi di un intervento sulle pensioni non era solo del ministro Brunetta e della Banca d'Italia, ma anche di alcuni di noi ed ha fatto parte della legittima dialettica che ha caratterizzato l'elaborazione della manovra». Lo dichiara in una nota Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera deputati.
Versace: «Ma quale casta, i Parlamentari guadagnano poco» - «Ma quale casta e casta con deputati e senatori della Repubblica straricchi. Vuole sapere cosa penso?
Guadagnano troppo poco se fanno veramente il loro mestiere responsabilmente. Non credo affatto che i politici italiani siano superpagati. Anzi, per chi prende sul serio questo mestiere, partecipa a tutte le sedute, è impegnato fino in fondo, va in commissione e sul territorio, i soldi sono pochi». Lo ha detto l'esponente PDL Santo Versace ospite del talk show televisivo KlausCondicio, programma in onda su YouTube.