Bersani: «Manovra già figlia di nessuno». Di Pietro: «Sconfiggere gli evasori»
Il leader del PD: «Confronto a due condizioni su evasori e crescita-equità». Il leader dell'IDV: «Il Governo continua a premiare i truffatori e i delinquenti»
ROMA - «Visto che il decreto sulla manovra è stato approvato all'unanimità dal consiglio dei ministri viene da chiedersi: in cdm c'erano le controfigure? Possibile che dopo poche ore la manovra non sia più figlia di nessuno? La verità è che un governo di sopravvissuti può solo scrivere le sue decisioni sulla sabbia». Lo dichiara in una nota Pierluigi Bersani, segretario del Pd.
«Berlusconi dice adesso che sta riflettendo. Sappia dunque - prosegue Bersani - che se governo e maggioranza vogliono davvero discutere con noi in parlamento, dovranno tenere conto di due condizioni: questa volta il contributo di solidarietà devono darlo gli evasori; questa volta ci deve essere nella manovra qualche cosa di strutturale per l'equità fiscale e per la crescita e il lavoro. Se non c'è questo, faranno da soli e con una opposizione che si farà sentire».
Di Pietro: «Sconfiggere l'esercito degli evasori» - «E' vero che tutti i cittadini devono dare il proprio contributo per superare la crisi ma occorre che lo facciano in base a ciò che posseggono. Invece, anche stavolta, il governo ha scelto di fare cassa colpendo dove è più facile, e quindi ha preso di mira, tanto per cambiare, i lavoratori e il ceto medio e ha graziato i grandi evasori che da tempo immemorabile derubano impuniti questo Paese». Lo scrive sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
«E' grave che a pagare siano sempre i soliti noti: gli onesti. Fermo restando che pagare le tasse è un dovere, bisogna che il contributo di solidarietà venga dato soprattutto da quell'esercito di evasori fiscali che anche in questa partita, invece, continua a cantare vittoria. Proprio a loro, che dovrebbero pagare più di tutti, non viene chiesto niente! Occorre sconfiggere questo esercito che si gongola nel proprio lusso tra yacht e Maserati, mentre la povera gente é costretta a rimanere in città senza neppure fare le vacanze poiché non riesce ad arrivare alla fine del mese. L'IdV farà battaglia in Parlamento affinché vengano accolte le nostre proposte per combattere l'evasione fiscale e sconfiggere questa mala pianta che, purtroppo, continua a crescere indisturbata grazie alle politiche inique di questo governo. Bisogna premiare i cittadini onesti, che contribuiscono alla gestione della res publica, e non mortificarli come fa il governo che - conclude Di Pietro - continua a premiare gli evasori, i truffatori e i delinquenti. Faremo battaglia!».
Prodi: «Incrementare la tracciaibilità» - «La ricetta per salvare il Paese? Passa per la riduzione drastica dell'uso dei contanti e per l'incremento della tracciabilità». Ne è convinto Romano Prodi, che lo ha ribadito a 24 Mattino su Radio 24. «Se non mettiamo mano alla lotta all'evasione fiscale, nonostante la manovra, tra tre anni ci troviamo nella stessa situazione». Prodi è quindi tornato sul tema della lotta all'evasione fiscale: «utilizzare l'elettronico in modo feroce, è l'unica via per andare avanti.
Ricordiamoci che la democrazia si difende con le ricevute e le ricevute moderne sono un sistema elettronico che controlla quanto si spende e quanto si ricava e lascia la tracciabilità. Se noi non abbiamo il coraggio di far questo, il paese sarà sempre un paese disastrato».
Boccia: «Bossi è disperato» - «Se Bossi ricorre al vecchio mantra della secessione significa che è disperato e che la base del partito gli sta sfuggendo di mano». Lo dichiara Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni economiche parlamentari del Pd.
«Se pensa di cavarsela ricorrendo al solito stucchevole ritornello, a cui non crede più nessuno, si sbaglia di grosso», prosegue in una nota. «Non riuscirà mai a nascondere che la Lega al pari di tutto il centrodestra è responsabile non solo del diluvio di tasse che sta colpendo gli italiani ma di aver portato il paese sull'orlo di una crisi economica e sociale gravissima.
Bossi lasci perdere l'unità nazionale e si ricordi che senza l'Europa e l'euro il nostro paese sarebbe alla deriva più totale.
Anche a fronte dei tagli pesantissimi agli enti locali è chiaro che la Lega da partito dei territori si è ridotto ad una entità di puro sub governo romano. Oramai la parola Padania in bocca a Bossi è sempre più una panzana».
Miotto (PD): «Ci sono 24 miliardi di tagli alle pensioni degli invalidi civili» - «Ecco la sorpresa che il governo non ha il coraggio di annunciare agli invalidi civili: sulle loro pensioni la manovra di luglio, anticipata di un anno, prevede subito tagli per 24 miliardi, quelli inizialmente spalmati tra il 2013 e il 2014. Per realizzare questo allucinante obiettivo, il Governo ha approvato un progetto di legge-delega per riformare l'assistenza, pubblicato in questi giorni e presto all'esame delle commissioni parlamentari. I contenuti della delega sono presto detti: azzeramento delle esili politiche assistenziali sopravvissute ai tagli effettuati dal 2008 e una controriforma che ci fa tornare indietro, affidando il sistema assistenziale alla beneficenza». E' quanto ha denunciato la capogruppo del Pd nella commissione Affari sociali della Camera, Margherita Miotto, la quale ha spiegato che «tre sono le categorie prese di mira: invalidi civili, cioè le persone che percepiscono una pensione di 260 euro al mese, pari a 3.300 euro all'anno - la spesa complessiva è di circa 3,8 miliardi».
Ferrero: «Si alla class action contro la Consob» - «Hanno ragione da vendere le associazioni dei consumatori a minacciare una class action contro la Consob per il ritardo con il quale si è bloccata la vendita dei titoli allo scoperto». E' quanto ha dichiarato Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista.
«Come ho detto più volte, per bloccare la speculazione al ribasso c'era assolutamente bisogno di una semplice norma che impedisse la vendita dei titoli allo scoperto, invece di adottare manovre lacrime e sangue che massacrano i lavoratori. L'utilizzo della speculazione lasciata libera di fare i propri comodi per poi chiedere finanziarie durissime - ha concluso Ferrero - è stato un atto vergognoso del quale sono responsabile il nostro governo come la BCE».
Zoggia: «Bossi uccide il federalismo» - «Lo spettacolo offerto dal leader della Lega è patetico e preoccupante. Ora servirebbe serietà e assunzione di responsabilità e non un ridicolo gioco a scaricabarile come fa Bossi»: lo dichiara Davide Zoggia, responsabile per gli Enti locali del Pd.
«Lasci perdere il solito logoro repertorio - afferma l'esponente Pd in una nota - cercando di far credere di non aver niente a che fare con una manovra fatta solo di tagli e di tasse. Lui era li con gli altri ministri e la approvava insieme a loro, gli italiani lo sanno. E' inutile che la Lega cerchi di smarcarsi da se stessa, è una forza che ha tradito le proprie origini, abbagliata dalle luci del potere romano tanto da aver acconsentito in questi anni e ora con questa manovra, ad uccidere il federalismo. Piuttosto che cercare improbabili vie di fuga - conclude Zoggia - Bossi come gli altri ministri, accolgano le proposte del Pd, le uniche in grado di rendere equità e crescita a quel guazzabuglio iniquo e dannoso che è la manovra».
Libè: «Il turpiloquio di Bossi fa male all'Italia» - «Tante volte non abbiamo condiviso le iniziative e i modi del ministro Brunetta e, soprattutto, abbiamo censurato le molte riforme annunciate sulla carta e mai realizzate. Tuttavia, non possiamo accettare il linguaggio utilizzato nei suoi confronti da Bossi». E' quanto ha affermato il deputato e responsabile Enti locali dell'Udc, Mauro Libè, dopo le dure parole del leader della lega rivolte al ministro Brunetta.
«Un politico, per di più ministro, dovrebbe comportarsi diversamente e con maggiore civiltà astenendosi da ogni forma di turpiloquio, per rispetto dei suoi colleghi e di tutti gli Italiani. Offese e frasi boccaccesche - ha spiegato Libè - non si addicono a un membro del Governo, soprattutto in un momento come questo, in cui tutto il Paese deve essere unito e gli occhi del Mondo ci guardano con attenzione. Bossi si renda conto che con i suoi comportamenti danneggia l'Italia».