19 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Vertice notturno a Palazzo Grazioli

La Lega ribadisce il «no» al taglio delle pensioni

Repubblica: «spunta l'eurotassa», nuova versione della patrimoniale che dovrebbe colpire i redditi sopra i 60mila euro. Ma sul tavolo si parla anche di dismissioni e privatizzazioni

ROMA - Pensioni, e patrimoniale, o «eurotassa» una tantum sui redditi: sono i nodi della supermanovra di Ferragosto. La Lega continua a dire no alla possibilità di interventi sulle pensioni per arrivare al pareggio di bilancio nel 2013; è quanto emerso dal vertice notturno a palazzo Grazioli mentre oggi il ministro dell'Economia in Parlamento spiegherà la nuova manovra. Eppure gli interventi proprio sulle pensioni e sull'assistenza sociale appaiono il modo più rapido per fare cassa e trovare quei 20 miliardi circa che servono per «ristrutturare» la manovra secondo le parole di Giulio Tremonti; e c'è chi parla di «30 miliardi» da trovare prima di Ferragosto.

Ma rispunta secondo Repubblica anche l'ipotesi della patrimoniale, però col nome di «Eurotassa», una sorta di contributo una tantum come quello che applicò Romano Prodi nel 1996. Non dovrebbe colpire il patrimonio ma i redditi, a partire pare da 60mila euro secondo il quotidiano romano.
Si tratterebbe di una mediazione per far inghiottire un intervento sui redditi alti. Il premier è stato reciso con il suo «no» alla patrimoniale (chiesta a gran voce dai sindacati per un prelievo sulla ricchezza immobiliare) ma alcuni ministri sperano in un compromesso, perchè, diceva ieri il ministro Fitto, «la manovra sarà pesante e dovrà essere condivisa».

«Siamo ancora in alto mare» si confessava a notte fonda nel Pdl, secondo il Corriere della Sera. Mentre Berlusconi avrebbe ribadito: «non c'è nessuno che può sostituirmi a Palazzo Chigi, non lo vogliono nemmeno i vertici della Bce. Questa manovra siamo in grado di farla bene. Io ci metto la faccia, e voglio che sia fatta come dico io». Cioè senza «nuove tasse».

Intanto restano i contrasti con la Lega sul tema delle pensioni, mentre si pensa fra l'altro a tagliare quelle di reversibilità: il Pdl spererebbe di arrivare anche su questo a una mediazione con il Carroccio.

Ma sul tavolo si parla anche di dismissioni e privatizzazioni. Non è forse un caso che oggi Libero titoli «Ecco dove sono i soldi: una soluzione c'è, vendere tutte le proprietà dello Stato».

Ieri Berlusconi ha messo in stand by la vacanza sarda tornando a Roma per incontrare le parti sociali e dire quel che poteva dire: poco, e cioè che l'impegno a raggiungere confermato e che il governo si muoverà per «fare tutto presto e bene». In realtà la novità c'è ed è l'annuncio di un Consiglio dei ministri da tenere il 18 agosto, forse anche il 16, per il varo del decreto con le misure anti-crisi. Cosa conterrà resta però un mistero.

Il pressing della Bce sull'Italia in questi giorni non si è mai interrotto, così come non si è mai chiuso l'occhio vigile di Mario Draghi. Sul tavolo della presidenza del Consiglio resta infatti la 'incisiva' e dettagliata lettera firmata da Trichet e dal suo successore all'Eurotower in cui si sollecitano al governo interventi. E così, con i mercati europei che vanno a picco e piazza Affari che ieri ha segnato un drammatico -6,6%, Silvio Berlusconi aveva necessità non solo di dimostrare che il governo lavora anche ad agosto ma anche che sa fare in fretta.
La domanda però resta: l'esecutivo si riunisce per fare cosa? Per ora Gianni Letta ha annunciato che ci saranno tre tavoli di lavoro tematici: su modernizzazione nella pubblica amministrazione e mercato del lavoro, infrastrutture, privatizzazioni e servizi pubblici.