29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Tremonti: «Intervento più incisivo sui costi della politica»

Costi della politica, Schifani: E' il momento di tagli decisi

Il Presidente del Senato: «Intervenire sul territorio, partecipate e superconsulenze». Angeletti: «FinalmenteTremonti affronta taglio costi politica»

ROMA - L'intervento sui costi della politica è necessario per «dare un segnale al Paese». Lo ha sostenuto il presidente del Senato Renato Schifani, conversando con i cronisti nel suo studio a palazzo Madama. A suo giudizio «si è fatto e si può fare di più, si farà di più, riguardo non soltanto al palazzo e al Parlamento ma alla politica del territorio, alle partecipate, alle superconsulenze».
«C'è molto da fare, secondo me, se si vuole, ed è giunto il momento di farlo», ha concluso Schifani.

Tremonti: «Intervento più incisivo» - «Bisogna intervenire con maggior incisività sui costi della politica». Ad affermarlo il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel corso di un'audizione alla Camera. «Dobbiamo tornare sulla materia non solo sui costi dei politici - ha aggiunto - non solo su quanto prendono ma anche su quanti sono. C'è un effetto di blocco, di manomorta».

Angeletti: «Finalmente» - Sulla necessità di ridurre i costi della politica, dall'intervento del ministro Tremonti «finalmente ascoltiamo parole che non respingono al mittente la questione ma la prendono di petto». A sottolinearlo è il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti che commenta così le parole del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, alle camere.
«Sono parole - afferma Angeletti - che non eludono il problema. La nostra determinazione nel chiedere la riduzione di questi costi non nasce da un sentimento di antipolitica ma dalla consapevolezza che siamo di fronte ad una specie di manomorta, che va ridimensionata perchè non possiamo più permettercela economicamente».

Donadi-Borghesi: «Il Governo accolga la contromanovra» - «Una manovra correttiva, che non gravi sui soliti noti, che non si ripercuota esclusivamente su chi è già stato massacrato, è possibile. Questo è bene che lo sappiano i cittadini. Prima di mettere mano al welfare, al mondo del lavoro, alle tasche dei piccoli risparmiatori, c'è una giungla di sprechi e di costi della politica da disboscare, ci sono misure che si possono e si devono rilanciare. Serve solo il coraggio di farlo, di incidere concretamente su quei centri di potere, politico ma non solo, che per mantenere il loro status quo, bloccano la modernizzazione, lo sviluppo e la crescita del Paese». Lo affermano in una nota congiunta, Massimo Donadi e Antonio Borghesi, rispettivamente presidente e vicepresidente dei deputati di Idv.

«Ridurre i costi della politica per aumentare le pensioni minime». Lo chiede la senatrice Adriana Poli Bortone, presidente nazionale di Io Sud.
«Se il dibattito sulla riduzione dei costi della politica - afferma in una nota l'ex eurodeputato - deve riguardare solo gli stipendi dei parlamentari la proposta è quella di adottare lo stesso metodo del Parlamento europeo che prevede: la diaria (quindi soldi solo quando si è presenti), il rimborso chilometrico e l'esibizione delle fatture sui costi sostenuti per le spese di segreteria. Se invece si vuole finalmente andare alla radice, bisogna dimezzare il numero dei parlamentari, eliminare il Senato così eletto per fare spazio al Senato delle autonomie, sopprimere le province e i comuni con meno di 5mila abitanti, obbligandoli ad unirsi ad altri comuni, prevedere la gratuità per la partecipazione ai vari Ato, affidare i rimborsi elettorali non più ai partiti ma in misura ridotta ai singoli candidati in base al risultato ottenuto».
«Queste - conclude Poli Bortone - sono solo alcune delle proposte che potrebbero trovare applicazione, e come primo atto si dovrebbero aumentare le pensioni minime. Molte di queste proposte sono contenute in un disegno di legge costituzionale presentato lo scorso giugno in Senato, che mi vede prima firmataria, con l'appoggio del gruppo di Coesione Nazionale - Io Sud e di altri parlamentari di entrambi gli schieramenti. Uno strumento con il quale saremo lieti di confrontarci presto con il governo».