18 aprile 2024
Aggiornato 23:00
«Governerò con Bersani e Vendola»

Di Pietro: la manovra bis del Governo la pagano i soliti noti

«E qualcuno pensa di votarla in cambio di poltrone». Belisario: «Terzo polo e governo resteranno con il cerino in mano»

ROMA - «Diciamo le cose come stanno: il governo sta preparando proprio in queste ore quella manovra bis che sino all'altro ieri escludeva di dover fare. Se si fosse mosso per tempo, invece di fare finta di niente e dire che tutto andava bene, il colpo sarebbe stato molto meno duro. L'inerzia colpevole di Berlusconi e Tremonti ha fatto precipitare la situazione e ci ha reso un Paese commissariato a cui l'Europa delle banche ordina cosa deve fare». Lo scrive sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
«Noi dell'Italia dei Valori - prosegue - sappiamo che oggi bisogna salvare il Paese dal disastro in cui questo governo lo ha cacciato. Siamo pronti a fare la nostra parte e ad assumerci le nostre responsabilità, ma è ora che anche il presidente del Consiglio si assuma le sue, dimettendosi. Deve capire che è diventato un problema enorme per l'Italia, e agire di conseguenza. La manovra è necessaria ma non può colpire di nuovo i soliti noti, i cittadini già tartassati, il lavoro dipendente, i ceti medi e medio-bassi. Stavolta a pagare devono essere tutti e i sacrifici devono essere distribuiti con equità e giustizia.
Anche perché se l'effetto di questi tagli sarà quello di lasciare i cittadini senza nemmeno un soldo in tasca e di deprimere ulteriormente l'economia, sarà un rimedio peggiore del male. E' chiaro a tutti che salvare il Paese è un dovere comune. Altra cosa è usare l'emergenza economica per strappare deleghe in bianco o per coprire una marcia di avvicinamento al governo. E se c'è qualcuno che, dopo aver denunciato a lungo l'iniquità della manovra, progetta ora di votarla in cambio di qualche poltrona o di qualche promessa per le prossime elezioni, deve sapere che sarebbe un gioco cinico di cui tutti si accorgerebbero e gli elettori non gliela farebbero passare liscia».

Di Pietro: «Governerò con Bersani e Vendola» - Partito democratico, Italia dei Valori e Sinistra ecologia e libertà di Vendola governeranno insieme. Lo afferma Antonio Di Pietro in un'intervista al settimanale Oggi, in edicola domani. «In un sistema bipolare», spiega il leader dell'Idv, «c'è la necessità di costruire una coalizione riformista che non può non avere come partiti di riferimento il Pd, Sel e l'Idv. Stabilito questo, però ai cittadini non basta più la distinzione fra riformisti e moderati: alla gente interessa innanzitutto l'onestà nella politica e distinguere fra il partito degli onesti e il partito dei disonesti».
«Fino a quando ci si ostina a bloccare il lavoro dei magistrati e ci si oppone all'idea di buttare fuori dalla politica i disonesti», aggiunge Di Pietro, «la migliore strada per i ladri è entrare in politica. Fin dal 1994 io ho proposto una legge in tre semplici articoli che il Parlamento non ha mai voluto neppure mettere all'ordine del giorno. Uno: chi ha subito condanne non può essere candidato; due: chi è imputato non può svolgere, o continuare a svolgere, incarichi di governo locale e nazionale; tre: gli imprenditori che commettono reati contro la Pubblica amministrazione, dando mazzette o altro, falsificando bilanci e non pagando le tasse, non possono concorre per gli appalti pubblici. In un colpo solo avremmo un Parlamento diverso, un governo diverso e una classe imprenditoriale diversa».
Nell'intervista, Di Pietro parla anche del suo futuro: «Mi toccherà stare in politica ancora per un po' di tempo, ma quando deciderò di pensionarmi vorrei tornare a vivere nella masseria di Montenero di Bisaccia, dove sono nato, facendo il contadino».

Belisario: «Governo e Terzo Polo resteranno con il cerino in mano» - «La politica dei due forni non paga e non pagherà mai. C'è una sola parte da cui stare, ed è quella dei cittadini». A dichiararlo è il capogruppo dell'Italia dei Valori in Senato, Felice Belisario, che aggiunge: «Da un lato, il Terzo Polo continua ad aprire e chiudere le porte a giorni alterni in nome di un'opposizione responsabile. Dall'altro, il governo è talmente affannato nella ricerca di numeri parlamentari che appena vede uno spiraglio ci si butta a capofitto. Peccato che Casini gli abbia già dato il ben servito, aggiungendo, però, come postilla la disponibilità sua e delle forze centriste ad appoggiare la manovra per il bene degli italiani».
«Forse non si sono accorti - aggiunge - che per anticipare il pareggio di bilancio, il governo ha intenzione di mettere ancora di più le mani in tasca ai ceti medi, di toccare pensioni, lavoro dipendente e lasciare intatta la casta e i suoi privilegi. Non so chi tra centro e governo alla fine resterà con il cerino in mano.
Siamo in un momento difficile, è vero. Ma non si può pensare che a pagare per primi siano coloro che hanno di meno. L'opposizione responsabile - conclude Belisario - è quella che oggi chiede a questo governo di andare a casa ed è pronta con un programma alternativo e con le idee ben chiare».

«Le pensioni non si toccano. Non è possibile continuare a far pagare chi ha già dato tutto quello che poteva. Le risorse per risollevare il Paese dalla crisi vanno prelevate altrove, né dalle pensioni né dal lavoro dipendente che anzi deve essere salvaguardato per una questione di equità sociale e di salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie».
Lo ha detto il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario, che individua «nel taglio serio ai costi della casta e in una politica di vere liberalizzazioni la chiave da cui reperire le risorse che servono per raggiungere il pareggio di bilancio con un anno di anticipo rispetto alle previsioni sciagurate del nostro governo».
«Ricordo poi la montagna di risorse sottratte allo Stato dalla corruzione sfrenata e dalla schifosa evasione fiscale - insiste Belisario -. Ascolteremo Tremonti giovedì con spirito costruttivo e rilanciando le nostre proposte che sono state depositate in Parlamento in tempi non sospetti. Il ministro dell'Economia non sia aspetti benevoli lasciapassare: l'Italia dei Valori non glieli ha dati prima, immaginiamoci adesso che viene fuori il disastro dei nostri conti. D'altra parte sulla tolda di comando del Titanic c'è stato lui con risultati tutt'altro che positivi.
Sappiamo bene che non è il momento di pensare alla tutela del proprio bacino elettorale, ma di salvare il Paese che va a fondo.
Chi ha già dato non può continuare a dissanguarsi. Ma siamo pessimisti. Non nutriamo alcuna fiducia nella possibilità di un così improvviso cambio di rotta del governo, per questo l'Italia dei Valori ritiene che continuare ad affidare le sorti del Paese a un gruppo di affaristi incapaci di gestire la cosa pubblica sia inopportuno. Meglio sarebbe se Berlusconi si facesse da parte e si andasse ad elezioni in autunno. Gli italiani, i mercati e gli alleati apprezzerebbero».

Borghesi: «Il Governo colpisce le fasce più deboli» - Il vicepresidente dei deputati Idv Antonio Borghesi, ha risposto alla lettera che il ministro Sacconi ha inviato oggi al Corriere della Sera: «Il ministro Sacconi vuole infliggere l'ennesimo colpo mortale alle famiglie italiane, ai pensionati e a quel ceto medio basso che già sta pagando un prezzo altissimo. Non una parola, invece, sugli evasori e speculatori finanziari e immobiliari che questo governo, con la vicenda scandalosa dello scudo fiscali per gli esportatori illegali di capitali all'estero e con i condoni fiscali dell'ineffabile duo Tremonti e Berlusconi, ha protetto e tutelato fino ad oggi».
«Non una parola sulla tassazione delle rendite finanziarie, non un cenno ai tagli ai costi della politica. Questo governo - ha attaccato Borghesi - vuole sempre far pagare il conto alle fasce più deboli del Paese. E' evidente che non sono in grado di gestire un momento così delicato». Anche per questo: «Devono andarsene per ripristinare quel senso di giustizia, equità e legalità smarrita, fondamentale e prioritaria per restituire slancio all'economia e per far si che l'Italia torni ad essere credibile in Europa e nel mondo».

Orlando: «Gasparri si vergogni» - «Gasparri si dovrebbe vergognare quando parla di tagli ai costi della politica. I cittadini italiani non sono stupidi e si ricordano che, nonostante il Pdl nel suo programma prevedesse l'abolizione delle Province, ha bocciato insieme a quasi tutto il Parlamento la nostra proposta per la loro abolizione». E' quanto ha affermato il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, che così ha risposto al presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri che aveva definito dannose le proposte anti crisi della sinistra.
«L'ipocrita Gasparri non ricorda o fa finta di non ricordare che il suo partito si è opposto a tutti i nostri disegni di legge per il dimezzamento del numero dei parlamentari, per la drastica riduzione dei voli blu e delle auto blu, per non parlare dei vitalizi diventati un emblema dei privilegi della casta». «A questa maggioranza commissariata dall'Europa e che sta portando l'Italia a fondo ormai non crede più nessuno, neanche coloro che l'hanno votata. Il governo - ha concluso - liberi l'Italia dal suo peso ingombrante e se ne vada a casa finchè siamo ancora in tempo».