28 marzo 2024
Aggiornato 23:00
Per il Premier qualche giorno di riposo in Sardegna

Berlusconi smentisce il voto anticipato: Al lavoro senza interruzioni

Il Pd incalza la maggioranza: «Il Governo dica chi paga la manovra». Terzo polo: «Disponibili a migliorarla»

ROMA - Ha smentito l'ipotesi di elezioni anticipate, nel 2012, «un'ipotesi che non c'è mai stata», «non c'è alcun cambiamento nei nostri programmi». Ed è tornato ad assicurare che il governo non va in vacanza, vigila e continua a lavorare «senza interruzione». Lasciando la sua residenza romana per trasferirsi in Sardegna, dove dovrebbe trascorrere qualche giorno di riposo (ma «lunedì sera o martedì sarò di nuovo qui», e nessun viaggio in Russia da Putin), il premier è tornato a mostrare ottimismo per rassicurare ancora i mercati della stabilità dei conti italiani, da giorni nel mirino della speculazione internazionale.

Parole che arrivano dopo l'annuncio di ieri, seguito alle pressioni di Commissione europea, Bce e cancellerie internazionali: cioè che l'ambizioso piano di rientro dei conti per arrivare al pareggio di bilancio sarà anticipato di un anno al 2013. Interventi urgenti, per realizzare i quali il Parlamento riapre i battenti già la prossima settimana, giovedì, con l'intervento del ministro Tremonti davanti alle commissioni congiunte Affari costituzionali e Bilancio di Senato e Camera.

Ipotesi di intervento che, però, continuano a non convincere affatto il Pd. «Se vuol conservare la manovra anticipandola - ha affermato il leader Pier Luigi Bersani - Tremonti non pensi di uscire dalle Commissioni parlamentari senza uscire dalle nebbie, senza dire cioè dove precisamente e a carico di chi e di che cosa intende ricavare decine di miliardi dall'assistenza e dalla manovra sul fisco e detrazioni». Bersani ha assicurato: «Noi saremo nelle Commissioni con le nostre proposte sul controllo della spesa pubblica, sulle misure fiscali, sulla semplificazione delle strutture pubbliche, sulle liberalizzazioni e così via. Lo faremo responsabilmente ma tenendo ferma la nostra convinzione, condivisa tra l'altro dai più grandi giornali del mondo: in Italia c'è un problema politico. Quel problema, se non risolto, brucerà via via qualsiasi sforzo che gli italiani faranno».

Dal Terzo polo, invece, si conferma una linea più dialogante: disponibili ad anticipare gli effetti della manovra, che però va migliorata, ha spiegato il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova. Gli ha fatto eco il portavoce Udc, Antonio De Poli: «Il Governo, dopo tante nostre insistenze, ha dato un segno di vita. Adesso è il momento di lavorare alla crescita del Paese e alla riforma fiscale e assistenziale per evitare che la manovra penalizzi ceto medio e famiglie».
«Fli e il Terzo Polo lavoreranno senza pregiudizi e per il bene dell'Italia nella drammatica emergenza delle prossime settimane», ha assicurato ancora Della Vedova, il quale però ha aggiunto: «Berlusconi non può essere il premier per tutte le stagioni e per tutte le emergenze, anche quelle che sono causate dalla sua scarsa credibilità e dai suoi errori nella conduzione della politica fiscale».

Apertura di credito anche da Italiafutura, la fondazione presieduta da Luca Cordero di Montezemolo: bene il cambio di passo del governo per fronteggiare la crisi, ma ora bisogna andare avanti scoprendo le carte e mantenendo la direzione di marcia, ha sottolineato in un editoriale pubblicato sul sito.