23 aprile 2024
Aggiornato 14:00
I No Tav in Valsusa

La Digos a caccia di colpevoli dopo una notte di guerriglia

6 feriti delle forze di sicurezza nel torinese. Setacciate le case degli anarchici

TORINO - La Digos va a caccia di colpevoli. Dopo l'ennesima notte di guerriglia attorno al cantiere Tav della Maddalena di Chiomonte (Torino), la Questura di Torino ha compiuto le perquisizioni nelle abitazioni di elementi ritenuti vicini all'area anarchica e dei centri sociali.
Secondo la polizia, il bilancio dei disordini di ieri notte è di sei feriti fra le forze dell'ordine. Verso mezzanotte infatti, un dirigente e tre agenti di polizia, un maresciallo dei carabinieri, sono stati colpiti da sassi, mentre un agente della guardia di finanza è stato colpito ad un piede da una bomba carta e trasportato in ospedale a Torino.
Stando alle stime fornite dalla questura, sempre la notte scorsa, circa duecento persone, aderenti all'area antagonista, di matrice autonoma ed anarchica, muniti di caschi e maschere antigas hanno iniziato le ormai consuete manovre di accerchiamento del cantiere.

Due i fronti da cui i No Tav hanno sferrato l'attacco: l'area archeologica, che già nei giorni scorsi ha riportato gravi danni, e la zona sottostante il viadotto autostradale Clarea dell'A32 Torino Bardonecchia, che è rimasta chiusa al traffico fino alle 3 della mattina. Intorno a quell'ora infatti con sassaiole e lanci di petardi contro le forze dell'ordine i manifestanti si allontanavano dal cantiere.

La questura riferisce di «attacchi protratti nel tempo con veemenza». I manifestanti hanno tentato di attaccare un cavo metallico alla rete nel tentativo di sradicarla, ma la fune è stata recisa dalle forze dell'ordine.
Nel corso della notte i manifestanti hanno appiccato inoltre roghi nella zona boschiva intorno al Museo archeologico, prontamente spenti dalle forze dell'ordine. Per tutta la durata dei disordini sulla strada dell'Avana, nella zona della centrale elettrica di Chiomonte un centinaio di abitanti della Val Susa, contrari all'infrastruttura ferroviaria, hanno dato vita a un presidio di protesta di fronte alla centrale elettrica di Chiomonte.