3 maggio 2024
Aggiornato 17:30
Manovra economica targata Tremonti

Bersani: La Maggioranza ci fa un regalino da 40 miliardi

Intevista alla Stampa del leader del PD: «Aspettano che se ne occupi qualcuno più bravo»

ROMA - Dalle pagine del quotidiano La Stampa, il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha analizzato nel suo insieme la manovra economica targata Tremonti. «È chiaro - ha spiegato il leader del centrosinistra - che temendo di perdere le prossime elezioni ci vogliono lasciare un regalino di 40 miliardi di euro per il 2013-1024. Vuol dire che aspettano se ne occupi qualcuno più bravo di loro... Così non è una cosa seria».

Non abbastanza, dunque, per quelle che sono le esigenze del Paese. «Per ridurre seriamente il debito - ha sottolineato dimostrando un pizzico di timore per quel che sarà il giudizio europeo - bisogna far ripartire la crescita con una serie di misure ad hoc altrimenti che facciamo, aspettiamo che nel 2013 si compia il miracolo di un aumento del Pil del 10%?«

Nonostante questo Bersani non chiude la porta in faccia alla collaborazione. «Se vi fossero dei provvedimenti che ci sembrassero giusti potremo anche valutarli. Ma da quel che colgo non vedo il coraggio di affrontare i veri problemi» Per questo «Non ci mettiamo lì a condividere una manovra con loro anche perchè se siamo a questo punto vuol dire che in questi anni hanno sbagliato più di qualcosa».

Sui costi della politica il segretario del Pd ha sottolineato come «hanno ripreso la nostra proposta sui vitalizi e sul bisogno di uniformare i livelli retributivi ai parametri europei . Vedremo come la scriveranno ma quello che mi fa arrabbiare è che ora parlano di aerei blu! Se lasciavano in vigore la circolare Micheli fatta dal governo Prodi non sarebbero aumentati i voli di stato in quella misura».

Infine, a chi lo ha incalzato accusandolo di voler fare una crisi al buoi, Bersani ha risposto: «Il buio è adesso - ha conclusi Bersani - ed è meglio una scossa e andare a votare subito di fronte alla testarda volontà di questo governo di sopravvivere senza però riuscire a fare nulla».