19 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Inchiesta P4

Anm alle prese con il caso Papa: Ma solo noi interveniamo...

Cascini: «Politica non si interroga». Palamara: «Nessun indugio»

ROMA - Anm alle prese con il caso di Alfonso Papa, il magistrato in aspettativa perchè eletto deputato nelle file del Pdl, su cui pende una richiesta di arresto nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta P4. Il 'parlamentino' del sindacato delle toghe è riunito per decidere di chiamare in causa il collegio dei probiviri, affinchè decida se Papa può restare iscritto all'Anm o se i suoi comportamenti non suggeriscano di considerarlo fuori.

«Chiederemo ai probiviri di verificare la compatibilità con l'appartenenza all'Anm viste le condotte a carico dell'onorevole Papa», ha spiegato il segretario Giuseppe Cascini, convinto che spetti all'associazione «preoccuparsi per prima dei comportamenti dei propri associati e degli errori fatti che hanno portato all'emersione di certi personaggi. Sarebbe bene - ha commentato - che facesse così anche la politica, che invece di interrogarsi sul modo in cui funzionano le istituzioni si chiede come fare per evitare che certe cose emergano...».

Quelli che stanno emergendo dall'inchiesta sulla cosiddetta P4, ha ammesso il presidente Luca Palamara, sono «fatti che ci riguardano da vicino, che ci troviamo costretti ad affrontare ancora una volta, a distanza di un anno», ha detto riferendosi all'inchiesta sulla presunta P3, quando l'Anm chiese «un passo indietro ai magistrati coinvolti». Ma la linea resta sempre quella della fermezza: «Ci sono fatti e comportamenti di fronte ai quali - ha avvertito Palamara - non si possono mostrare indugi e tentennamenti, vanno affrontati senza se e senza ma. Occorre una posizione netta perché la credibilità della magistratura passa attraverso la credibilità dei comportamenti di tutti i magistrati».