29 aprile 2024
Aggiornato 18:30
Non solo P4 e spettro intercettazioni

Sulla tempistica della manovra tensione Berlusconi-Tremonti, poi è tregua

Comunicato di Palazzo Chigi chiude il caso. Ma altre fonti: «Solo un equivoco»

ROMA - Non solo P4 e spettro intercettazioni, ma anche manovra. Silvio Berlusconi, reduce dalla trasferta di Bruxelles spesa anche nel tentativo di tranquillizzare l'Europa sulla tenuta dei conti pubblici italiani, è costretto ad affrontare una nuova grana, tutta interna all'esecutivo, che chiama in causa il rapporto con il ministero dell'Economia. A sera il premier è costretto a dare il via libera a una nota in cui si sancisce nero su bianco la linea da sempre portata avanti dal Tesoro. Quella stessa linea che solo poche ore prima era stata di fatto sconfessata dal Cavaliere nel centro nevralgico delle istituzioni europee, a Bruxelles.

Sono ore di tensione, secondo fonti di maggioranza, quelle che seguono l'intervento del premier in terra belga. Il caso è tutto nelle tre righe pronunciate dal presidente del Consiglio e rilanciate dalle agenzie di stampa, che contrastano 'letteralmente' con l'agenda presentata da Giulio Tremonti e sulla quale Berlusconi aveva dato il via libera dopo giorni di trattative riservate: «La manovra riguarda l'immediato e quindi è prodromica a quella manovra che presenteremo prossimamente e quindi la cifra non sarà molto elevata».

E' la tempistica berlusconiana che non combacia con quella del titolare dell'Economia. Tremonti chiede la contestualità degli interventi e questo era stato annunciato nei giorni scorsi. Al Tesoro, secondo fonti di governo, la fuga in avanti non sarebbe piaciuta. Secondo le stesse fonti, nel pomeriggio si attiva un canale fra Chigi e il ministero dell'Economia e il tentativo di chiarimento corre sul filo. Una trattativa - sembra tesa - che sfocia in un comunicato pomeridiano che ribadisce la tabella di marcia indicata da Tremonti.

Altre fonti di maggioranza sposano la linea dell'ufficialità e non confermano la ricostruzione. Negano che ci sia stato bisogno di contatti tra il premier e il suo ministro e parlano solo di un equivoco generato da parole capaci di generare confusione. Da qui l'autonoma scelta di chiarire con il comunicato ufficiale di palazzo Chigi la situazione. In particolare, secondo le stesse fonti, Berlusconi non intendeva annunciare il varo della 'manovrina' e posticipare l'intervento di 40 miliardi sui conti pubblici. L'equivoco sarebbe stato generato semplicemente dal fatto che nei testi è contenuto prima l'intervento 2011, poi quelli successivi: insomma, un equivoco generato solo dalla semplice elencazione 'in ordine di argomenti' dello stesso pacchetto di provvedimenti.

L'idea è che però la trattativa - e le tensioni - non siano sopite. Pronte anzi a manifestarsi nel vertice di maggioranza convocato per martedì con l'obiettivo di portare la manovra nel Cdm di giovedì prossimo, al quale prenderanno parte 'delegati' della Lega e di Ir. Un banco di prova non agevole per il superministro, 'strattonato' da più parti. Un appuntamento, secondo alcuni big pidiellini 'non tremontiani', non del tutto gradito al titolare di via XX settembre.