Casini: Se Berlusconi perdesse a Milano sarebbe uno tsunami
«Mani libere del terzo polo ai ballotaggi, decideremo caso per caso»
ROMA - «Già il ballottaggio sarebbe un segnale di stanchezza, ma se perdesse verrebbe investito da tsunami e la colpa sarebbe solo sua: è lui che ha voluto politicizzare il voto candidandosi». E se «nelle condizioni date» la possibilità di un Governo Tremonti non c'è, altro ragionamento andrebbe fatto «di fronte ad un'evidente sconfitta di Berlusconi...».
Il leader Udc Pier Ferdinando Casini, in una intervista al Quotidiano nazionale, ha sottolineato come quella di domenica e lunedì prossimi saranno «solo elezioni amministrative » ed «il fatto che si parli di tutto tranne che dei problemi delle città dove si vota dimostra il fallimento di questo bipolarismo». Perchè «da queste elezioni otterremo al massimo dei segnali, qualcosa di simile ai sondaggi» laddove «il vero test saranno le politiche».
Quanto all'atteggiamento del terzo polo ai ballottaggi, quando la scelta di Fli-Udc-Api potrebbe essere decisiva per il risultato finale, «noi - ha risposto Casini- corriamo per vincere: ragionare sulle subordinate sarebbe prova di debolezza. Ma, in linea generale, non escludo né la libertà di coscienza né singole scelte: daremo indicazioni chiare caso per caso e sulla sola base dell'interesse dei cittadini». Perchè «se le altre due coalizioni considerate invincibili dovessero arrivare ai ballottaggi vorrebbe dire che non hanno l'autosufficienza politica e senza la nostra serietà non possono governare».
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