Biotestamento, no a rinvii. Appello di Berlusconi al Pdl
Il Premier: «Serve responsabilità, ddl condivisibile»
ROMA - Di biotestamento si discute oggi, subito, «senza ulteriori rinvii». L'aula della Camera ha accolto la richiesta dell'Udc di inversione dell'ordine del giorno per esaminare, senza perdere altro tempo, il ddl sul 'fine vita'. Richiesta dei centristi appoggiata dalla maggioranza ma contestata dal Pd che con Dario Franceschini ha accusato Pdl e Lega di «buttare i temi che riguardano la vita e la morte nel tritacarne della campagna elettorale».
In vista dell'approdo in aula della legge lo stesso premier Silvio Berlusconi ha preso carta e penna e ha lanciato a tutti i deputati azzurri un appello alla «partecipazione», «all'impegno» e alla «responsabilità». Insomma, il Cavaliere ha ribadito l'utilità della legge, risultato di una «mediazione alta» e «largamente condivisibile», contro i tribunali che cercano «di scavalcare il Parlamento ed usurparne le funzioni». Non chiede di «sacrificare le proprie convinzioni personali» Berlusconi ma ha affermato che il ddl può essere votato.
Oggi l'aula è chiamata a votare su due questioni pregiudiziali di costituzionalità, presentate dai Radicali e dall'Italia dei valori e poi su una proposta di sospensiva avanzata dal Pd. Se le tre proposte verranno respinte si inizierà a votare sui nove articoli del disegno di legge approvato nel 2009 dal Senato dove comunque dovrà tornare.