13 gennaio 2025
Aggiornato 18:30
Convention PDL

Berlusconi alla guerra contro i giudici eversivi. E minaccia il voto

«Giudici associazione a delinquere?». E difende processo breve: Tutelarmi. Anm esprime «sconcerto e sdegno»

ROMA - Dopo aver dipinto la classe dirigente del Pdl come intenta solo a «sgomitare», afflitta da una «inevitabile patologia», ormai logora a differenza delle forze fresche rappresentate dalla nuova associazione di Maria Vittoria Brambilla, Silvio Berlusconi ha speso buona parte del pomeriggio del sabato ad attaccare frontalmente i magistrati, minacciare una commissione d'inchiesta per accertare eventuali finalità eversive di un'associazione a delinquere composta da giudici, paventare il ricorso alle urne per ristabilire la sovranità popolare. E l'Anm esprime il proprio sconcerto: «Non esistono parole e aggettivi nuovi per esprimere lo sconcerto e lo sdegno di fronte a queste affermazioni», dice il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara.

Settanta minuti di monologo, applausi a ripetizione dai supporter di Michela Vittoria Brambilla e della sua associazione Al servizio degli italiani. Berlusconi si getta nella mischia della campagna elettorale con lo sguardo rivolto soprattutto ai processi nei quali veste i panni dell'imputato. Ne ha per tutti, il premier: il processo Mills è «eversivo» e l'avvocato inglese «uno sfigato»; quello Mediatrade è «risibile» e la storia del pm presenta «cose negative che non sto a dire». Un altro processo, quello breve, è giudicato invece un provvedimento giusto, ma soprattutto da difendere anche alla luce dell'impegno di premier: «Il presidente del Consiglio deve essere tutelato per le sue attività e non può essere distratto per delle bazzecole magari risalenti a 15 anni prima».

Ma è quando si parla della magistratura nel suo complesso che Berlusconi alza ancora i toni, fino a denunciare il tentativo «eversivo» di giudici che non accettano il responso delle urne. La ricetta? Berlusconi propone «una commissione d'inchiesta per accertare l'esistenza di una associazione a delinquere a fini eversivi all'interno della magistratura», in modo da curare una vera e propria «patologia della democrazia». E proprio attaccando il sistema giudiziario e denunciando il ruolo «politico» della Consulta che Berlusconi rispolvera la minaccia del voto anticipato, messa nel cassetto da qualche mese: «Ditemi se vale la pena di andare a votare? Vale la pena perché cambieremo questa situazione, non possiamo consentire oltre che la sovranità non appartenga al popolo», ma ai «pm di sinistra».

E' carico, Berlusconi. Per questo non si limita alla lunga ricostruzione sul ruolo della magistratura a cavallo tra la prima e la seconda Repubblica («Craxi? L'hanno accusato di tutto e di più per farlo fuori, come hanno provato a fare con me nel 1994«). C'è spazio anche per battute, al Palacongressi dell'Eur. Una trae spunto da un adorante supporter che grida: Sei bello. Berlusconi non si lascia sfuggire l'occasione: «Tutti noi abbiamo una componente omosessuale del 25%, solo che io, dopo un approfondito esame, mi sono accorto che la mia è una omosessualità... lesbica».