15 gennaio 2025
Aggiornato 16:00
Alfano: Non c'è un limite di tempo per il Governo

Berlusconi torna ma Calderoli lo gela: L'alleanza non c'è più

Silvio Berlusconi è praticamente sceso in campagna elettorale parlando oggi a Verona, in un discorso in cui non ha mai citato il governo Monti ma ha annunciato il suo impegno dietro le quinte per la sconfitta dei «comunisti» e l'unità con la Lega

ROMA - Silvio Berlusconi è praticamente sceso in campagna elettorale parlando oggi a Verona, in un discorso _ breve - in cui non ha mai citato il governo Monti ma ha annunciato il suo impegno dietro le quinte per la sconfitta dei «comunisti» e l'unità con la Lega anche alle prossime amministrative. Ma dalla Lega l'ex ministro Roberto Calderoli gli ha risposto: l'alleanza con il Carroccio «non può essere solida visto che a livello nazionale non esiste più dopo la decisione del Pdl di appoggiare il governo Monti».
Una porta resta aperta per il futuro, ma è uno spiraglio: il Pdl stia attento ai provvedimenti che voterà, perché da quelli dipenderà la posizione della Lega. «E' chiaro che se dovessero votare alcuni provvedimenti ipotizzati, tipo lo ius soli, non ci potrà più essere un'alleanza ne' a livello nazionale ne' locale».

Sul fronte Pdl è il segretario del partito Angelino Alfano intervistato da Fabio Fazio a dimostrarsi morbido con il governo Monti. Intanto, sulla durata: «A me pare giusto dire che un governo appena nato non merita di avere fissata la data in cui va via. La legislatura dura fino al 2013 e noi non abbiamo fissato una data anticipata». Poi, con questo esecutivo «ci sono le basi per ricostruire un clima nuovo» perché «noi tifiamo Italia, anche gli altri tifano Italia». Molto più secco era stato l'ex ministro Ignazio la Russa, coordinatore del Pdl, che in mattinata aveva detto a Maria Latella su Sky Tg24 che il governo Monti può durare fino a fine legislatura ma a patto che si occupi «solo dell'emergenza economica. Se pensa di avere carta bianca dalle forze politiche, allora no». Fra i provvedimenti fuori dall'azione di governo, ci sarebbero appunto legge elettorale e cittadinanza.

Berlusconi da parte sua a Verona ha tirato fuori tutto il repertorio da campagna elettorale e ha evocato ancora una volta la minaccia dei «comunisti», corredato dallo scenario cupo di uno Stato di polizia tributaria. «Per questo siamo stati, siamo e saremo in campo: per garantire la libertà dei nostri figli». Con al fianco un fido alleato, la Lega, con la quale il legame è «solido, nonostante il governo tecnico. Saremo insieme - ha annunciato l'ex premier - anche alle prossime amministrative».
«Siamo convinti - ha aggiunto Berlusconi in un discorso però inaspettatamente breve - che i nostri valori sono i migliori per la famiglia. Siamo convinti che la sinistra non sia matura, che il partito democratico, figlio o nipote del Pci, non sia un partito social-democratico. Noi siamo convinti che lo Stato deve essere al servizio del cittadino. Loro credono il contrario. Per questo dobbiamo continuare a combattere per la nostra libertà».