Boato a sit-in Montecitorio: «Vergogna,vergogna»
«Qualche parlamentare dell'opposizione non c'era, lo scoveremo»
ROMA - Viene accolto con un boato di urla il voto sul processo breve alla Camera, nel sit-in organizzato davanti Montecitorio: «Ver-go-gna, Ver-go-gna». Dal palchetto organizzato oltre le transenne, gli organizzatori - popolo viola, associazioni come Giustizia e libertà e Articolo 21 e comitati di vittime di stragi come il terremoto dell'Aquila e l'incidente ferroviario di Viareggio - hanno indirizzato slogan e cori a Berlusconi e alla maggioranza, non prima di aver rivolto un'accusa all'opposizione: «I conti non tornano. Qualche parlamentare dell'opposizione non c'era. Lo scoveremo e lo sputtaneremo in rete», è stata la prima promessa dello speaker.
La folla di un paio di centinaia di persone, punteggiate da bandiere - per i partiti, Fli, Idv e Sel - ha scandito senza interruzione slogan come 'Vergogna', 'Venduti', 'Ladri', o, con linguaggio più greve, 'Fate schifo', 'Mignotte'. Un tricolore è stato listato a lutto. Lo speaker ha promesso che un altro sit-sarà convocato davanti al Senato. «Questa legge a favore di uno libera 25mila criminali». Cori di protesta anche nei confronti dei parlamentari di maggioranza usciti dal portone e intravisti in lontananza. «Lega ladrona, l'Italia non perdona», uno degli slogan più ricorrenti. Apprezzamento ironico per i poliziotti del cordone che ha separato il sit-in dalla piazza: «Grazie di difenderci da quei delinquenti».
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