Da Mills a Parmalat, i dibattimenti a rischio
Forse nessuna sentenza anche per il crack Cirio e le scalate bancarie. Dai numeri di Csm e Anm cancellati in un giorno oltre 15.000 reati
ROMA - Secondo l'opposizione una tagliola che manderà al macero un numero impressionante di processi, fatta solo per salvare Silvio Berlusconi dai guai giudiziari. Per la maggioranza, una norma di diritto che sveltirà l'iter giudiziario per i milioni di italiani imbrigliati in noie di tribunale: inciderà sullo 0,2% dei processi, ha rassicurato il ministro Alfano. Ma il cosiddetto processo breve, che introduce palesi tagli alle prescrizioni di molti reati, rischia di far concludere anzitempo e con un nulla di fatto numerosi procedimenti giudiziari, alcuni anche molto importanti. Dai numeri di Csm e Anm risulta che potrebbero essere cancellati in un giorno oltre 15.000 reati, con l'azzeramento di migliaia e migliaia di processi.
Fra i processi che secondo le opposizioni rischiano di finire al macero, quelli per i crolli a seguito del terremoto dell'Aquila, quello per il crac Parmalat, con 100mila risparmiatori truffati e 22 persone imputate per bancarotta e associazione a delinquere, oltre a una serie di banche indagate e imputate, il processo per il crack Cirio, il processo Eternit di Torino (dove ci sono quasi 3.000 parti offese), quello per lo scandalo rifiuti a Napoli.
A Torino, ad esempio, potrebbero essere cancellati 750 procedimenti, fra cui quello per lo scandalo doping alle Olimpiadi del 2006. A Genova, invece, rischiano di finire al macero 300 incartamenti. Mentre a Milano, oltre alla moria di processi legati agli scandali finanziari, potrebbero subire una sorte simile i procedimenti che vedono coinvolto Fedele Confalonieri e l'ad di Publitalia Fulvio Pravadelli, i processi a carico di Berlusconi e quello per il fallimento per il sondaggista Luigi Crespi. Colpo di scure si rischia anche al palazzo di Giustizia di Bologna, con 100 processi in bilico, fra cui quello sul Civis, che vede indagato l'ex sindaco Giorgio Guazzaloca e quello per il fallimento della società che gestiva il Bologna Calcio nel 2003.
A Roma, potrebbero essere archiviati grazie alla prescrizione breve i processi per il crack Cirio e, in parte, anche quelli ai cosiddetti 'furbetti del quartierino', la compagine che si rese protagonista delle scalate di Bnl e Antonveneta. A Palermo, fine anticipata potrebbe arrivare per il processo che vede vittime i 40 operai dei cantieri navali morti d'amianto e imputati i vertici di Fincantieri e l'inchiesta per il buco alla Sicilcassa. A Firenze, rischiano di restare senza giustizia le 32 vittime della strage di Viareggio, mentre a Bari potrebbero finire anzitempo le inchieste sull'ex governatore e ora ministro Raffaele Fitto e sull'imprenditore Tarantini.
A Napoli, infine, a rischio il processo scaturito dall'inchiesta Calciopoli e tutti quelli per le truffe dei falsi invalidi partenopei. In totale, solo nel capoluogo campano, potrebbero terminare anzitempo oltre 3.500 processi, e anche il pool anticamorra è in allarme per le ripercussioni delle nuove norme sulle indagini e sui processi alla criminalità organizzata.
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