Sit-in davanti alla Camera, tensione con la Santanchè
Manifestano Popolo viola, parenti delle vittime delle stragi e vari Deputati dell'opposizione
ROMA - Cori, comizi da speaker's corner, striscioni e qualche momento di tensione al sit-in di protesta davanti a Montecitorio mentre la Camera vota sul processo breve.
La manifestazione, che vede la partecipazione di un paio di centinaia di persone, è stata organizzata dal Popolo viola, dalle associazioni Articolo 21 e Libertà e giustizia e da un 'comitato di comitati' che raduna i parenti delle vittime di diverse tragedie italiane (i terremoti dell'Aquila e di San Giuliano in Puglia, l'incidente alla ThyssenKrupp, alla Moby Prince di Livorno, alla stazione ferroviaria di Viareggio e al disastro aereo della scuola di Casalecchio del Reno). «Questo disegno di legge è contrario alla giustizia e all'accertamento della verità», affermano gli organizzatori. Tra i manifesti esposti, oltre alle foto delle vittime delle varie stragi, cartelli contro il Governo e contro Berlusconi e frasi come «la legalità è il potere di chi non ha potere». Un coro di cantanti amatoriali, chiamato Resistenza musicale permanente, ha cantato diverse arie tra le quali il 'Coro del Nabucco a difesa della Costituzione e per le dimissioni di Berlusconi». Diversi i parlamentari dell'opposizione scesi in piazza e, tra di essi, il leader dell'Italia dei valori Antonio di Pietro. Tra le bandiere di partito, oltre a quella dell'Idv, quella di Sinistra e libertà per l'Italia e quella di Futuro e libertà per l'Italia.
Tensione con la Santanchè - Un momento di tensione al sit-in si è verificato quando alcuni dei manifestanti si sono rivolti con contumelie alla sottosegretario all'Attuazione del programma Daniela Santanché, passata poco lontana dal ritrovo della protesta.
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