Pm: «Conflitto di attribuzione? Il processo non si ferma»
Fonti della Procura in relazione agli sviluppi politici
MILANO - Nel caso venisse sollevato il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato da parte della Camera dei deputati, il processo per il caso Ruby in cui è imputato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non si fermerebbe. Lo sottolineano fonti della Procura di Milano in relazione a eventuali sviluppi politici della vicenda sulla quale oggi è arrivato il primo via libera della Giunta della Camera.
La decisione su una eventuale sospensione del processo per concussione e prostituzione minorile a carico del premier, che inizierà il 6 aprile, spetterà al collegio di giudici della IV sezione penale. La legge non prevede l'obbligo di sospendere in caso di conflitto di attribuzione sollevato davanti alla Corte costituzionale ma si prospetterebbe un problema esclusivamente di opportunità. Va ricordato che il processo per il sequestro di Abu Omar era stato sospeso a causa del conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato ma appunto solo per problemi di opportunità.
- 20/02/2020 Morte Imane Fadil, Giudice in riserva su archiviazione indagine. La famiglia: «Vogliamo sapere se si poteva salvare»
- 17/02/2020 Ruby ter, trovati oltre 400mila euro sui conti esteri dell'ex marito Luca Risso
- 16/12/2019 Ruby ter, Ambra Battilana e le notti di Arcore: «Berlusconi? Pensavo fosse un imitatore invece era lui»
- 09/12/2019 Ruby ter, il teste: Barbara Guerra minacciava Berlusconi, «mostro i video e canto»