20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
La contestazione a Roma prima della Messa per i 150 anni

Berlusconi replica ai fischi: «Non lasceremo l'Italia in mano ai comunisti»

Il Ministro Calderoli corregge: «In Chiesa è stato il più applaudito»

ROMA - Dai commenti della gente è spiccato qualche «vergogna», mentre in chiesa il Cavaliere è stato accolto anche da qualche applauso di incoraggiamento. Diversa l'accoglienza per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: un grande applauso della piazza e della chiesa ha salutato il suo arrivo. Applausi anche per il ministro dell'Economia Giulio Tremonti al suo ingresso nella Basilica.

PARTONO I FISCHI E QUALCHE APPLAUSO - Al suo arrivo, in piazza della Repubblica per prendere parte alla messa che sarà celebrata dal cardinale Angelo Bagnasco per i 150 anni dell'Unità d'Italia, accompagnato dal presidente del Senato Renato Schifani, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato accolto da numerosi fischi dei cittadini che si sono radunati in piazza per assistere alla sfilata delle autorità che partecipano alla celebrazione.

BERLUSCONI: COME NEL ’94 NON LASCEREMO L’ITALIA AI COMUNISTI - Non lasceremo l'Italia ai comunisti. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha ripetuto la convinzione già espressa questa mattina, conversando con alcune persone prima di entrare in Aula per i festeggiamenti dei 150 anni dell'Unita' d'Italia. Ce la faremo anche questa volta come nel '94, avrebbe detto, secondo quanto riferito.

BOSSI: BERLUSCONI FISCHIATO? PEGGIO PER LUI - «Peggio per lui». Umberto Bossi risponde così ai giornalisti che gli chiedevano un commento sui fischi e le contestazioni ricevute da Silvio Berlusconi durante le celebrazioni dell'Unità d'Italia, in particolare al Gianicolo e all'ingresso della basilica di Santa Maria degli Angeli.

CALDEROLI: IN CHIESA IL PIÙ APPLAUDITO - Roberto Calderoli, al fianco del leader della Lega, ha aggiunto: «In chiesa secondo me era il più applaudito».

BERSANI: LA CONTESTAZIONE NON CHIAMA RUBY, MA MALESSERE DEL PAESE - Dietro ai fischi per Berlusconi non c'è solo la vicenda Ruby. Lo dice il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, interpellato a Montecitorio: «Non si tratta di fischi da caso Ruby, c'è qualcosa di più profondo perché nel Paese c'è stata in questi giorni una saldatura tra il sentimento di unità e quello di rispetto della democrazia e della Costituzione. E l'impressione che dalla Lega è arrivato un tradimento di questi principi si esprime nei fischi».

IL PREMIER: MI DIFENDERO’ IN TV DALLE ACCUSE SUL CASO RUBY - «Questa vicenda è uno scandalo, non si possono coinvolgere delle ragazze solo per aver partecipato a delle cene». Lo avrebbe ribadito il premier, Silvio Berlusconi, davanti allo stato maggiore del Pdl ieri sera tornando ancora sull'inchiesta Ruby. Il Cavaliere avrebbe anche confermato di volersi difendere in tv.

CELEBRAZIONI E CONTESTAZIONE - Dall'Altare della Patria al Gianicolo, fino alla messa nella basilica di Santa Maria degli Angeli.
Termina così il 'pellegrinaggio' delle autorità dello Stato nei luoghi di Roma che simboleggiano la nascita dell'Italia unita, che ha visto Berlusconi più volte contestato.

I FISCHI ANCHE DAGLI ANTINUCLEARISTI - Sul piazzale del Gianicolo una prima tentata protesta tocca il nucleare, con alcuni che cercano di srotolare uno striscione contro il piano del Governo. Ma è a Porta San Pancrazio, al Museo della Repubblica Romana, che sono arrivare le contestazioni per Berlusconi, accolto sia all'entrata - ma più all'uscita -, da cori di '«dimissioni», «bunga-bunga», «vai in Tribunale».
Qualcuno dice «resisti» ma gli applausi sono invece tutti per il Presidente Napolitano. Scena che si ripete all'arrivo a Santa Maria degli Angeli, per la messa celebrata dal cardinal Bagnasco, dove partecipa anche il ministro leghista Roberto Calderoli.